DE LUCA OSTENTA TRANQUILLITA’ PER LE DIMISSIONI DEL SUO BRACCIO DESTRO, MA I SUOI SONO TESI
MASTURSI E’ STATO INDAGATO, PERQUISITI I SUOI UFFICI E SEQUESTRATO IL CELLULARE
Lui, Vincenzo De Luca, ostenta la consueta sicurezza: “Ho visto le prime pagine dei giornali. Devo dire che ho invidiato Mastursi che ha avuto una pubblicità neanche fosse Winston Churchill e Camillo Benso conte di Cavour. E che diamine! Noi siamo tranquilli e adesso è il momento di occuparci della vita dei cittadini”.
I fedelissimi di Vincenzo De Luca invece sono tesi.
Attaccato al telefono Massimiliano Manfredi consuma le suole sul marmo del Transatlantico: “Qua è un mistero, non si capisce su che cosa è indagato e se è indagato”. Pochi metri più in la Tino Iannuzzi sussurra a un collega: “Se la cosa è in mano al magistrato che ha scoperchiato Roma…”.
Il riferimento è al fascicolo aperto dalla procura di Roma, dove compare il nome di Nello Mastursi, l’ombra di Vincenzo De Luca.
E al fatto che Mastursi si è dimesso da capo della segreteria di De Luca proprio il giorno in cui è trapelata la notizia che il suo nome è in un fascicolo giudiziario a Roma: “Nello non è uno qualunque. Nello è Vicienzo”.
Perchè Vicienzo gli ha sempre affidato i dossier più importanti e i rapporti più delicati.
Il telefonino di Nello era praticamente di De Luca, da lì partivano telefonate ed sms per nome e per conto, perchè Vicienzo non sa cosa sia un i-phone.
Ora però quel telefono è stato sequestrato dagli inquirenti assieme a carte trovate nell’ufficio e nella casa di Mastursi.
E la grande paura nel Palazzo ruota tutta attorno a una domanda.
“Perchè il fascicolo è stato aperto a Roma?”. Nicola Landolfi, il segretario del Pd di Salerno, in mattinata piomba in regione. È terreo: “Nun me fate parlà ” dice ai consiglieri del Pd.
Perchè la questione è seria. Si rincorrono voci, congetture, ipotesi più o meno fondate o informate, sul “perchè Roma”.
La prima è che l’indagine incrocia quella di Mafia Capitale: “Potrebbe aver avuto rapporti — è la domanda che circola – con aziende che c’entrano in qualche modo con l’inchiesta che ha travolto Roma. È uomo che ha gestito mille campagne elettorali, può accadere che magari inconsapevolmente ha avuto rapporti con l’imprenditoria grigia”.
La seconda per cui se ne occupa Roma è che “ci sia di mezzo un magistrato”: in che modo ci può entrare un magistrato? Qualche magistrato ha ricevuto pressioni?
Domande. L’unica certezza è che persone vicinissime a Mastursi giurano sulla sua estraneità “a qualunque fatto illecito possa venirgli anche solo lontanamente attribuito, perchè lui è uno che la politica la fa da sempre per strada e con la gente che conosce”. La procura di Roma non smentisce e mantiene il riserbo più stretto sul tipo di indagine.
Il che conferma la delicatezza della questione e alimenta mistero e tensione nell’inner circle di De Luca.
La sola eventualità che il capo di De Luca sia indagato già lascia intravedere i segni della tempesta in Campania che parte dalla Regione fino a travolgere il Pd nel pieno della campagna per il comune di Napoli e non solo.
Entro fine mese i vertici del Pd daranno il via libera alle primarie. E questo è l’unico punto fermo. Al momento.
(da “Huffingtonpost”)
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