DEPUTATO LEGHISTA SCOPRE LE PARTI INTIME
IN UNA SCUOLA DELLA BRIANZA LEGGONO “IL DIARIO DI ANNA FRANK”: IN UN PASSO LA PROTAGONISTA DESCRIVE IN MODO INGENUO LE PROPRIE PARTI INTIME … IL DEPUTATO DELLA LEGA GRIMOLDI CHIEDE AL MINISTRO GELMINI DI CENSURARE LE PAGINE HARD PERCHE’ “TURBEREBBERO I BAMBINI”…FORSE RESTEREBBERO PIU’ SCONVOLTI ALLA LETTURA DELLE STRONZATE RAZZISTE DELLA LEGA
La selezione della classe dirigente leghista è notoriamente improntata a rigidi criteri culturali e meritocratici, come ricordava qualche sera fa il viceministro Castelli a chi gli chiedeva come si fa a fare carriera nella Lega.
“Si va in una sezione, si prendono manifesti e colla e si va ad attaccarli” è il consiglio di Castelli: una versione in verità un po’ retrò, perchè se oggi vai a fare attacchinaggio abusivo in un comune ad amministrazione leghista ti becchi una bella multa e non ti rimane la colla per piangere.
Forse Castelli ha ricordi un po’ datati, quando Bossi e Maroni militavano nel Movimento studentesco o in Democrazia proletaria e magari qualche manifesto lo avranno pur affisso per sbaglio, prima che uno andasse alla “Voci nuove” di Castrocaro e l’altro si dedicasse a suonare il sax, tra una pratichetta e l’altra di recupero crediti della Avon.
Ovviamente a forza di attaccare manifesti, la nuova classe dirigente leghista resta così “attaccata” alle poltrone di partito che si schiude per molti la porta remunerata di incarichi locali: sindaci, assessori alla cultura, fondazioni bancarie, organismi vari lautamente gettonati in eurini.
Incarichi dove possono dare finalmente sfogo ai loro afflati e interessi culturali, ai loro profondi studi e sofferte ricerche.
I “migliori” in senso togliattiano arrivano persino a varcare i confini della padagna del magna magna e a bussare alle porte di Roma ladrona, rivestendo l’onorevole carica di parlamentare.
La summa teologica delle acque inquinate del Po, la carica che permette loro di viaggiare gratis, di dotarsi di portaborse, di usufruire dei servigi di zelanti segretarie padane, di essere omaggiati da laziali autisti di auto blu.
Ma essendo i parlamentari leghisti “legati” al territorio, anche quando sono a magnare a Trastevere (e non solo lì) sono ovviamente sempre pronti a intervenire sui problemi che gli vengono segnalati dai basisti locali: per quello portano il fazzoletto verde, per farsi i nodi onde ricordare quello che devono fare in difesa della razza padana.
Fulgido esempio di tale prassi è il deputato leghista Paolo Grimoldi, che riteniamo doveroso ricordare con il santino personale accanto in una delle sue più riuscite pose, il quale ha presentato un’interpellanza al ministro dell’Istruzione Gelmini.
Ha chiesto l’intervento del ministro bresciano-catanzarese (laurea a Brescia, esame di stato facilitato a Catanzaro) nei confronti di una scuola elementare brianzola in cui si ha avuto l’ardire di leggere il testo integrale del “Diario di Anna Frank”.
Secondo l’uomo di cultura leghista nella versione integrale “vi è un passo nel quale la protagonista descrive in modo minuzioso e approfondito le proprie parti intime e la descrizione è talmente dettagliata da suscitare inevitabilmente turbamento tra i bambini della scuola elementare”.
Immediata è stata la replica di quegli “sporcaccioni” di insegnanti della scuola Lina Mandelli di Usmate Velate: “Credo che il ministro abbia cose più importanti di cui occuparsi”, ha replicato Claudio Redaelli, dirigente vicario dell’istituto.
Secondo il dirigente, le pagine a cui si riferisce il deputato leghista sono “descrizioni in termini talmente ingenui, come logico attendersi da una dodicenne degli anni ’40, da non destare, soprattutto se mediata dall’intervento dell’insegnante, particolare turbamento in bambini del ventunesimo secolo che in Tv vedono e sentono di peggio”.
Il leghista Grimoldi sostiene di essere stato interpellato da alcuni genitori della scuola per ben tre volte: “la prima volta ho risposto che c’è l’autonomia scolastica, la seconda che forse c’è stato un abuso di autonomia, la terza mi sono sentito in dovere di fare una interpellanza per queste pagine hard”.
Peccato che non gli sia venuto in mente la terza volta di rispondere a quei genitori di curarsi il cervello, magari avrebbe evitato una interpellanza ridicola.
Con tutto il marciume che ci circonda, tra pubblicità e Tv, si vuole cercare l’hard nel “Diario di Anna Frank”…
Se poi si dovesse trovare un motivo di turbamento per i bambini, basterebbe indirizzarsi verso le esternazioni e le quotidiane stronzate razzista degli esponenti della Lega, affermazioni che istigano sovente alla discriminazione e all’odio razziale.
Un esempio viene dalla stessa Monza, dove l’assessore leghista Massimiliano Romeo ha affermato a “radio Padania” che “la Lega difende gli interessi della Padania, non dei meridionali che vengono al nord a fare i parassiti”.
Ma forse l’on. Grimoldi, su questo caso di squallido razzismo del suo collega Romeo, non riterrà di stilare una indignata interpellanza…
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