DIECIMILA IN ARRIVO AL PLEBISCITO: “NOI SAREMO LO SCUDO DI SILVIO”
MERCOLEDI’ ALLE 17 SCATTA IL RISCHIO CORTEO NON AUTORIZZATO DI FORZA ITALIA
Potrebbe accadere intorno alle 17 di mercoledì 27 novembre. Nel cuore di palazzo Madama trasformata in una bolgia, il Presidente del Senato Pietro Grasso pronuncia una formula da incubo: «Prego i commessi di accompagnare il senatore Berlusconi fuori dall’Aula»
Ecco, è il momento esatto della decadenza.
Esplode la rabbia della piazza azzurra. A via del Plebiscito migliaia di fan del Cavaliere circondano Palazzo Grazioli, nei pressi del Senato pattuglie di supporter inneggiano all’uomo di Arcore. Proteste pacifiche, ma impetuose.
Accompagnate da una promessa: «Non permetteremo che si ripeta quanto accaduto a Craxi».
Alla vigilia della cacciata del leader il quartier generale azzurro è sotto choc.
L’aria elettrica, così elettrica che il Quirinale invita l’ex premier a mantenere la protesta nell’alveo della legalità .
L’effetto, però, è benzina sul fuoco della rabbia berlusconiana: «Napolitano? Noi abbiamo sempre rispettato la legalità — giura la pasionaria Michaela Biancofiore — sono altre le piazze che non l’hanno fatto».
E Luca D’Alessandro, rivolgendosi al Colle: «Era più democratica la protesta dei giovani ungheresi contro il regime sovietico o l’invasione dei carri armati in Ungheria?».
I big di FI, intanto, pregano il Capo di negarsi all’arena del Senato.
Profetizzano un clima infuocato, applausi e insulti, grida e lacrime.
Berlusconi, però, sembra intenzionato a sfidare l’Aula. Dovesse farlo, l’abbraccio del popolo azzurro dovrà essere travolgente. «Di certo non lo lasceremo solo», promette Renata Polverini.
Il piano è già pronto.
I deputati varcano il portone di Palazzo Madama. Raggiungono i senatori, pronti ad abbandonare l’Aula un minuto dopo il voto. Fuori, i manifestanti si riversano intorno al Senato. Il più vicino possibile al Fondatore.
«C’è chi ha paura del popolo moderato — sostiene Biancofiore — perchè quando s’incacchia sono dolori».
Nessuno, a dire il vero, ha richiesto l’autorizzazione per manifestare davanti Palazzo Madama. Alla Questura è giunta solo la domanda per il raduno di via del Plebiscito. Accordata, nonostante gli inevitabili disagi al traffico della Capitale.
Alcuni azzurri, però, potrebbero seguire comunque il leader. Almeno fin dove le forze dell’ordine lo consentiranno, perchè l’area sarà transennata.
Con la speranza che tutto fili liscio.
A poche centinaia di metri, migliaia di militanti di Forza Italia circonderanno Palazzo Grazioli. Mercoledì è giorno lavorativo, ma Ignazio Abrignani è certo che non sarà un flop.
«Penso che ci saranno almeno diecimila persone prevede l’uomo macchina del partito — Stiamo organizzando pullman da tutta Italia. La gente ha capito la drammaticità del momento ». Sventoleranno bandiere, svetteranno cartelli inneggianti all’unico leader. E fra due ali di folla, parlerà Berlusconi. Come ad agosto scorso.
In piena estate la manifestazione di via del Plebiscito fu organizzata in gran fretta.
Per far spazio al palco vennero abbattuti due cartelli stradali, ma stavolta il Campidoglio non consentirà che quanto accaduto si ripeta. E infatti già oggi si terrà al Comune un vertice organizzativo per pianificare l’evento, individuando il punto migliore per ospitare il palco.
A curare la scenografia sarà il fidato Roberto Gasparotti.
Sarà lo scudo umano per il leader decaduto.
Tutti in piazza per evitare che eventuali manifestanti anti-Cav possano macchiare un giorno già cupo. Ci sarà anche l’Esercito di Silvio: «La decadenza giura Simone Furlan — è un golpe giudiziario. E mi auguro che non si ripetano scene alla Craxi».
E Biancofiore: «Non ci saranno scene alla Craxi perchè Berlusconi è innocente. La persecuzione a cui è sottoposto è una tortura. E, d’altra parte, non è un caso che nella storia tutti quelli che hanno difeso la libertà , da JFK a Mandela, sono finiti ammazzati o in prigione».
Tommaso Ciriaco
(da “La Repubblica”)
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