OGGI IL PIANO DI MONTI PER LA CRESCITA: ENERGIA, IMPRESE E CANTIERI
DAGLI AEROPORTI ALLE CITTA’ E ALL’AGENDA DIGITALE: IL PIANO PER RILANCIARE L’ECONOMIA: ECCO GLI INTERVENTI PRINCIPALI
Un Consiglio dei ministri dedicato alla crescita. Il primo dopo la breve pausa estiva, avrà domani sul tavolo i dossier dei ministri per rilanciare l’economia italiana.
A partire dal secondo pacchetto “sviluppo” che il ministro Passera ha già preparato.
E che prevede sei importanti Piani, da realizzare entro la fine dell’anno: aeroporti, città , energia, digitale, infrastrutture, imprese.
Sullo sfondo, avanza con forza l’emergenza giovani, la “generazione perduta”, come l’ha definita il premier Monti.
E l’esigenza di fare un primo check up alla riforma del lavoro.
Intanto, il viceministro allo Sviluppo, Mario Ciaccia, ha annunciato ieri l’esenzione dall’Iva sulle nuove opere 1infrastrutturali.
Una proposta che sarà valutata, come ha promesso il sottosegretario Catricalà , anche per “la sua compatibilità finanziaria ed europea”.
Ma che per ora riceve il plauso di Confindustria, Ance (costruttori), Autostrade per l’Italia e Cassa depositi e prestiti.
“Calcolando un fabbisogno di infrastrutture pari a 300 miliardi, da qui al 2020 – spiega Ciaccia – la sterilizzazione dell’Iva potrebbe valere 5-6 punti di Pil, ovvero 80 miliardi”, tra investimenti di privati e indotto.
“In pratica, è come sottrarre a quei 300 miliardi i 50 dell’Iva, in media del 18% nel settore delle costruzioni, ma senza togliere un euro all’Erario che poi recupererà in abbondanza dall’opera stessa, generatrice di altra Iva, e dagli stipendi creati”. Il governo punta così a rilanciare le “grandi opere”: autostrade, porti, interporti, rigassificatori.
Il piano città : 2 miliardi per riqualificare i quartieri
Il Piano città da due miliardi per riqualificare le aree urbane degradate è ai blocchi di partenza.
Nei giorni scorsi è stato firmato il decreto attuativo che indica i criteri di scelta dei progetti e sposta al 5 ottobre la scadenza per la loro presentazione da parte dei Comuni interessati. In realtà , molti enti sono già pronti.
Da sole, le proposte delle 16 grandi città valgono 1 miliardo e 250 milioni.
Tra queste, Roma con il piano per Pietralata. Milano con Bovisa Gasometri e Porto di Mare. Napoli per l’area a ridosso del porto. Firenze per una parte della Leopolda. Bologna per una nuova edilizia sociale. E Genova per scuole e zone industriali.
E così via, con asili nido, parcheggi, scuole, ma anche aree di pregio.
I progetti arrivati sinora all’Anci sono 50, ma si potrebbe salire a 100. Il ministero dello Sviluppo intanto ha stanziato i primi 224 milioni.
Altre risorse arriveranno dal programma di risanamento energetico delle scuole (100 milioni) e dal Fia, il Fondo per l’abitare della Cassa depositi e prestiti che ha in dote 1,6 miliardi.
La cabina di regia del Piano, istituita dal decreto, si riunirà per la prima volta il 7 settembre. Ne fanno parte rappresentanti di enti locali, ministeri, Cdp e Demanio e dovranno votare i progetti pubblico-privati.
Agenda digitale. Bonus fiscali per la moneta elettronica
Molto attesa da imprese e cittadini, nonchè spesso annunciata e poi dimenticata, l’Agenda digitale sembra in dirittura d’arrivo.
Il progetto ha bisogno, per partire, tra i 300 e 400 milioni di euro che saranno recuperati dal ministero dello Sviluppo tra fondi regionali e comunitari riprogrammati. L’obiettivo è portare il Paese a velocità digitali compatibili con l’analoga Agenda europea: 2 mega al secondo per il 2013, 30 mega entro il 2020.
Non solo banda larga, però.
Il Piano prevede il rilancio di moneta e commercio elettronico, agevolando gli acquisti su Internet con sconti fiscali, la digitalizzazione di scuole, tribunali, ospedali e di tutta la pubblica amministrazione, l’alfabetizzazione digitale degli italiani.
E ricomprende pure i due progetti sul fascicolo sanitario elettronico e l’anagrafe centralizzata.
Le risorse pubbliche, anche qui, dovranno essere in grado di attirare corposi investimenti privati, stimati dal dicastero di Passera in 3 miliardi.
Parte del Piano è anche la predisposizione di potenti Data center, collocati nel Mezzogiorno a partire dalla Sardegna e finanziati da fondi Ue, che metteranno in comunicazione 7-8 mila server delle amministrazioni statali, per tagliare i costi e accrescere l’efficienza.
I trasporti. Fusioni per bus e treni locali
La novità più interessante del nuovo pacchetto crescita è arrivata ieri dal Meeting di Rimini, dove il viceministro allo Sviluppo, Ciaccia, ha annunciato l’esenzione totale dall’Iva per tutte le nuove opere infrastrutturali.
La proposta, che presto potrebbe diventare provvedimento, ha ricevuto subito il plauso di Confindustria (“Le nuove misure vanno nella giusta direzione”, ha commentato il presidente Squinzi), ma anche dei costruttori dell’Ance, di Autostrade per l’Italia e del presidente della Cassa depositi e prestiti, Bassanini che ha auspicato una sua estensione anche alle tlc.
L’idea è quella di “sterilizzare” l’Iva – in fase di costruzione dell’opera e in una prima fase di gestione – alle imprese che investiranno in “strade, autostrade, porti, interporti, alta velocità , energia, termovalorizzatori”, spiega Ciaccia.
E il tutto “senza sottrarre un euro all’Erario” perchè quelle opere, prive dell’incentivo, non partirebbero proprio. E perchè le entrate successive, “da stipendi e indotto e dall’opera stessa generatrice di Iva”, più che compenserebbero lo “sconto” fiscale.
Allo studio del dicastero, infine, c’è anche un piano sulle società del Trasporto pubblico locale, oltre 600 in Italia, che il ministro Passera vorrebbe concentrare.
I giovani. Sostegno ai tanti senza lavoro
La “generazione perduta” che “paga un conto salatissimo” per “la scarsa lungimiranza” di tanti governi nel passato – così come ha ripetuto il premier Monti, domenica scorsa a Rimini – dovrebbe tornare d’attualità , già a partire dal prossimo Consiglio dei ministri di venerdì.
Ufficialmente non esiste un Piano giovani, ma è chiaro che il governo pensa a qualche misura di sostegno ai tanti senza lavoro.
Così come a migliorare la formazione, valorizzando il merito e aprendo sempre più scuole e università italiane a esperienze all’estero.
Si partirà , a breve, da una prima verifica sulla riforma Fornero del lavoro. E sul suo strumento principe, l’apprendistato.
Il monitoraggio, previsto dalla riforma stessa, è ai blocchi di partenza. Ieri intanto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Catricalà , ha affidato a Twitter un annuncio importante: “È finalmente possibile per i giovani fino a 35 anni costituire una Srl con solo un euro di capitale. Non ci sono spese notarili. Un’opportunità “. Ricordando, così, la pubblicazione nei giorni scorsi sulla Gazzetta ufficiale del modello standard di atto costitutivo e statuto della Srl, che costerà ad un under 35 solo i 168 euro dell’imposta di registro.
Sconto possibile anche per gli over (ma il notaio non è gratis).
L’energia. Petrolio made in Italy e hub del gas
Tempi più lunghi per il Piano energia, il cui debutto è atteso solo a fine anno, al pari del progetto sugli aeroporti.
Il Piano, messo a punto dal ministero dello Sviluppo, poggia su quattro pilastri: efficienza energetica, trasformazione dell’Italia in hub europeo del gas proveniente dall’Africa del Nord e dall’Asia centrale, sviluppo “sostenibile” delle rinnovabili e rilancio della produzione nazionale di idrocarburi, destinata a raddoppiare in pochi anni e assicurare così il 20 per cento dei consumi interni.
A questo scopo, però, la normativa restrittiva sulle trivellazioni, prevista dal primo decreto Sviluppo (limite posto a 12 miglia della costa, lasciato inalterato), potrebbe essere rivista.
La Strategia energetica nazionale, da sottoporre poi al Cipe, conta di aumentare il Pil di mezzo punto e ridurre di 6 miliardi la bolletta energetica degli italiani, spingendo l’occupazione con 25 mila nuovi posti di lavoro, “stabili e addizionali”.
Il governo intende sostenere i progetti di metanodotti dall’Algeria e il “corridoio Sud” nell’Adriatico, oltre ai piani per quattro rigassificatori (approvati o in costruzione). Infine, i permessi per le perforazioni petrolifere saranno più semplici. Mentre gli incentivi sulle rinnovabili subiranno ancora altre potature.
Le aziende. Corsia preferenziale per le start-up
Il pacchetto dedicato alle imprese, uno dei primi a decollare in autunno, ruota attorno a un secondo round di semplificazioni, con il taglio degli adempimenti “extra” rispetto alle direttive comunitarie, e al lancio del Fondo per incentivare nuove start- up.
Il primo obiettivo – su cui lavorano due dicasteri, Sviluppo economico e Funzione Pubblica – mira a tagliare i costi (e i tempi) delle burocrazia.
Solo per fare un esempio, le imprese italiane spendono, per le autorizzazioni ambientali, un miliardo e 300 milioni l’anno.
Intanto, nelle prossime settimane, saranno finalmente operative le misure previste dal Semplifica-Italia che daranno un po’ di fiato alle aziende.
A partire dallo sportello unico per l’edilizia e, appunto, dall’autorizzazione unica ambientale per le pmi (ma sono 80 le norme da semplificare, per le associazioni di impresa).
Per quanto riguarda le start-up, nascerà un Fondo ad hoc con regìa unica che raccoglierà le risorse esistenti, disperse in altri 3 o 4 fondi, e agirà da volano per il venture capital, denari di privati disposti a investire su idee e progetti freschi e redditizi.
Sarà infine attivato uno “sportello” unico per le aziende estere che vogliono investire in Italia, con l’obiettivo anche qui di semplificare e attrarre.
Valentina Conte
(da “La Repubblica“)
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