E OGGI IL FIGLIOL PRODIGO BOCCHINO LEGGERA’ IL MESSAGGIO DI BERLUSCONI: A DESTRA PROVE DI GRANDE AMMUCCHIATA
NEL NOME DI TATARELLA IL PRINCIPE RIUNISCE I CORTIGIANI DI PALAZZO E I QUESTUANTI: IN COMUNE LA DIGNITA’ VENDUTA PER UNA POLTRONA
Nel nome di Pinuccio. Dalla morte di Tatarella, colonna del Movimento Sociale Italiano e poi di An (fu l’artefice nel 1987 della vittoria al congresso di Sorrento che portò Gianfranco Fini al vertice del partito), nel suo ricordo se ne sono dette e fatte di tutti i colori.
Ogni anno, d’altra parte, la Fondazione Tatarella organizza una commemorazione per tenere viva quella “fiamma” che fu il filo conduttore della vita del politico, caro a Fini quanto a Berlusconi; riunire tutti i moderati italiani in una coalizione che andasse “Oltre il Polo”.
Una fiamma che per anni Berlusconi ha cercato di raccogliere e tenere viva, ma che ora è davvero a un passo dall’avverarsi.
Complice l’Italicum e la volontà del Cavaliere di avere la meglio su Renzi raggiungendo, già al primo turno della nuova tornata elettorale, il 37% attraverso una sommatoria di percentuali raggranellate dai piccoli partiti, quella “grande ammucchiata”, come la chiamano nel Pd, che Tatarella aveva però immaginato un po’ diversa potrebbe palesarsi come per incanto. Oggi stesso.
Teatro dell’evento, piazza di Pietra in Roma. Sotto lo sguardo bonario di una gigantografia di Tatarella, nel quindicesimo anniversario della scomparsa, saranno tutti lì gli attori di questa nuova partita a parlare, non a caso, del “centrodestra della terza Repubblica”.
Scorrono gli anni, ma i “sogni” restano e, soprattutto le facce non cambiano, ma si adattano al nuovo che avanza (sotto forma di legge elettorale) per non perdere la poltrona oppure, in qualche caso, per riconquistare quella perduta.
Sacerdote d’eccezione di questo battesimo sarà il Cavaliere.
Manderà un saluto ai convitati che verrà letto, dal palco, da Italo Bocchino, moderatore del dibattito con Giuseppe Tatarella figlio.
In platea, tutti quelli che sono destinati a comporre la falange berlusconiana alle prossime Politiche: Angelino Alfano, leader Ncd, Maurizio Gasparri, per tenere alta la bandiera di Forza Italia ma anche di An, Ignazio La Russa, per Fratelli d’Italia, Roberto Maroni, il governatore leghista che nel Carroccio detta ancora più legge del segretario Matteo Salvini e, infine, il ministro Mario Mauro, in rappresentanza di quella parte di Scelta Civica che, quasi certamente, sceglierà la destra e non la sinistra.
All’appello mancherà Pier Ferdinando Casini, che di Tatarella tuttavia fu amico, perchè il leader centrista il suo passo di ritorno a casa l’ha già fatto.
La fotografia sarà da incorniciare: il centrodestra dei (supposti) moderati tutti insieme nel nome di “Pinuccio”.
Sara Nicoli
(da “Il Fatto Quotidiano”)
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