E’ SCONTRO SULL’ART 18, IL PD STOPPA ALFANO: “NE’ TABU’ NE’ BANDIERINE”
GUERINI: “DISCUSSIONE NELLA DELEGA”…BOBBA: “CAMBIARLO NON SERVE”… SINDACATI IN RIVOLTA
Fra tabù da sfatare e bandierine di partito da agitare, si riapre lo scontro sull’articolo 18.
Via subito la norma dello Statuto dei lavoratori, già con lo sblocca-Italia, come chiede Alfano? Entro agosto non se ne parla, è la risposta del numero due del Pd Lorenzo Guerini, «ma il tema può entrare nella legge delega che è in Senato».
Una proposta di mediazione, mentre Ncd e Forza Italia spingono per il colpo di spugna e invece molte voci del Pd e di Sel fanno muro per salvare la norma anti-licenziamenti.
Guerini, spiegando che sarebbe sbagliato anticipare la discussione e usare strumenti impropri (come il decreto sblocca-Italia, all’esame del governo il 29 agosto), apre uno spiraglio al pressing di Alfano annunciando che la questione lavoro sarà affrontata in Senato «senza tabù ideologici ma anche senza bandierine, esaminando le proposte messe in campo».
Ma per l’Ncd conta la sostanza, e un accordo entro agosto.
Lo sostiene Gaetano Quagliariello, «norma nello sblocca-Italia o criterio di delega, quello che per noi conta è un chiarimento da qui al 31 agosto ». La posizione di Guerini è «apprezzabile», ma il vicesegretario del Pd «dimentica che siamo stati costretti ad assumere l’iniziativa per il superamento dell’art.18 dal persistente rifiuto di considerare criterio di delega nel jobs act la riforma del contratto a tempo indeterminato»
Ma moltissime sono le voci in dissenso rispetto all’uscita di Alfano, anche perchè appena due anni fa, con la legge Fornero, è già stato cambiato.
Critiche dalla Fiom. Contrario anche il segretario della Cisl, Bonanni: «Caro Angelino non serve abolire l’articolo 18 visto che aziende assumono con contratti a termine e false partite Iva. Aboliamo quelle».
Per il sottosegretario Pd al Lavoro Luigi Bobba «il nuovo articolo 18, quello cambiato dalla legge Fornero, già funziona.
Non si vede la ragione di fare un’altra modifica».
Molto duro Cesare Damiano, presidente commissione Lavoro della Camera, «la maggioranza non è al servizio delle bandierine del partito di Alfano. Se non è un monocolore del Pd, figuriamoci se lo è dell’Ncd».
E per il coordinatore nazionale di Sel, Nicola Fratoianni, l’abolizione dell’articolo 18 è solo una vecchia ricetta, «ma scopriamo che per Guerini il problema non è questo, ma solo la necessità di non anticipare i tempi. Insomma Pd e destra sono divisi solo sulla tempistica. Noi ci opporremo ai conservatori».
Invece Maurizio Sacconi, presidente dei senatori dell’Ncd, apprezza le posizioni del vicesegretario democratico.
«Guerini dice che del tema si può e si deve parlare senza pregiudizi nel contesto della legge delega sul lavoro considerandolo alla luce del rafforzamento delle politiche di tutela dei disoccupati. E’ la nostra tesi».
Una tesi, secondo Sacconi, finora negata dai parlamentari del Pd «terrorizzati che potesse aprire uno spiraglio alla riforma delle rigidità sui licenziamenti e sulle mansioni».
(da “la Repubblica”)
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