EUROPA ATTONITA: FAR CADERE IL GOVERNO E’ UNA MINACCIA AI CONTI PUBBLICI DELL’ITALIA
SI RISCHIA DI NUOVO LA RIAPERTURA DELLA PROCEDURA DI DEFICIT ECCESSIVO E IL RISCHIO COMMISSARIAMENTO COME LA GRECIA
Dall’Europa non arriva alcuna reazione ufficiale.
Bocche cucite a Bruxelles, come a Berlino o a Parigi.
Ma nei palazzi della Ue si respira tutta la preoccupazione per una crisi di governo a Roma che rischia di far saltare il banco.
Quello che l’Europa cerca da giorni di spiegare all’Italia, attraverso i numerosi appelli alla stabilità e alla responsabilità dei politici, è che un terremoto politico in questo momento non è solo un fattore di instabilità che mina la fiducia nel Paese ma una vera e propria minaccia per i conti pubblici.
L’Italia è indietro su tutte le richieste di Bruxelles: ha superato il 3% di deficit, non ha iniziato a ridurre il debito e va a rilento sulle riforme tanto che quella più attesa – cioè la riduzione del cuneo fiscale – non è ancora in cantiere.
Una crisi di governo metterebbe in stand-by i conti, e con le previsioni economiche del 5 novembre la Commissione Ue non potrebbe fare altro che confermare lo sforamento, e rimandare a maggio per l’eventuale riapertura della procedura per deficit eccessivo.
È il momento peggiore per una crisi di governo. L’Italia non ha nè preparato la finanziaria, nè completato la definizione precisa delle coperture dell’abolizione dell’Imu che pure Bruxelles si aspetta entro il 15 ottobre.
La crisi di governo evoca inoltre lo spettro Troika per l’Italia.
A poco più di due settimane dalla presentazione della legge di stabilità , il caos politico scatenato potrebbe portare ad un commissariamento del nostro Paese, materializzando l’incubo che da anni Roma tenta di scacciare, quello di perdere ogni tipo di sovranità economica, seguendo le orme della Grecia.
Agli occhi europei appare inconcepibile che un partito arrivi a far cadere il governo per difendere un leader condannato con sentenza passata in giudicato e con altri processi in corso.
Facendo pagare i danni economici all’intero Paese.
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