FAMIGLIE IN CRISI, AFFITTO A RISCHIO: AUMENTANO GLI SFRATTI DEL 25%
STUDIO NOMISMA: SALGONO LE RICHIESTE DI APPARTAMENTI TRA I 40 E I 70 METRI QUADRI…IL 65,9% DEGLI INQUILINI HA UN REDDITO INFERIORE AI 2.000 EURO…ESEGUITI NEL 2009 51.576 SFRATTI: PER MOLTI L’AFFITTO DIVENTA UN ONERE INSOSTENIBILE
Pagare un affitto quando le entrate sono diminuite per un contratto di lavoro non rinnovato, una messa in cassa integrazione o peggio un licenziamento, può diventare un incubo.
Lo dimostra uno studio Nomisma sul disagio abitativo: nel 2009 sono stati emessi ben 51.576 sfratti per morosità , con un incremento del 25,8% rispetto all’anno precedente.
L’esecuzione forzata di questi sfratti è passata dal 78,8% alll’83,7%.
Dallo studio emerge che i redditi di chi vive in affitto non sono elevati: il 65,9% degli inquilini ha un reddito mensile fino a 2.000 euro, ma di questi il 30% non arriva a 1.000 euro.
Una riduzione anche parziale del reddito mette a rischio le famiglie.
Situazione particolarmente grave nelle grandi aree urbane dove la dinamica immobiliare è più marcata e l’entità degli affitti rappresenta un onere pressochè insostenibile per buona parte delle famiglie.
La stretta nell’erogazione dei mutui ha aggravato il quadro, soprattutto se si pensa che per le giovani coppie e gli immigrati è diventato più difficile ottenere i finanziamenti immobiliari necessari per acquistare una casa.
In seguito alla flessione delle domande di finanziamento rivolte all’acquisto della prima casa da parte di famiglie con poca disponibilità liquida, si è riacceso il mercato delle abitazioni in affitto di livello medio-basso.
Sono aumentate le richieste di case tra i 40 e i 70 metri quadri, situate in quartieri periferici delle grandi città e nei semicentri delle cittadine di provincia, non distanti dai principali capoluoghi di regione.
La tipologia di questo tipo di immobili è aumentato in pochi mesi del 6%.
Se da un lato i redditi, a causa della crisi, tendono a ridursi, dall’altra la domanda di appartamenti periferici di piccole dimensioni aumenta, ampliando la fascia a rischio.
Molte famiglie poi, nell’impossibilità di trovare casa ad un affitto sostenibile, sono costrette a soluzioni abitative di emergenza, come la coabitazione nella casa dei genitori.
Ci chiediamo da mesi che fine abbia fatto il progetto tanto annunciato e sbandierato dal governo sulla costruzione di nuovi alloggi popolari per le giovani coppie.
Invece che pensare a far ampliare la casa a chi l’ha già , sarebbe stato meglio cercare di costruire un alloggio decoroso a chi una casa non riesce ad averla. Come era scritto nel programma elettorale del Pdl.
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