FECCIA A MULTEDO, RAZZISTI A PIEDE LIBERO PROVANO A SBARRARE LA VIA CON UNA CATENA
C’E’ CHI CONTINUA A FOMENTARE ODIO, INSULTI A DON MARTINO, TANTO NESSUNO VIENE DENUNCIATO
Continua la protesta di una piccola minoranza di fomentatori razzisti per l’arrivo dei 12 migranti ieri nell’ex asilo Contessa di Govone di via delle Ripe.
Questa mattina un gruppo di cittadini si è ritrovato fuori dalla scuola a presidiare la struttura e ha chiuso la strada privata con una catena.
Un’iniziativa che ha provocato la timida reazione degli agenti municipali, presenti sul posto insieme ai poliziotti della Digos, che hanno spiegato che in caso di ostruzione del transito gli autori del blocco sarebbero stati multati per avere impedito il passaggio alle vetture, come prevede il codice della strada.
Come se si trattasse di un passatempo di ragazzi e non un reato che invece di essere contestato nel momento in cui è posto in essere si possa “sconsigliare” a chi lo attua.
Sarebbe bastato leggere gli striscioni che accompagnavano questi “galantuomini” che “non fanno politica” : “Curia ladrona, Genova non perdona” e “La vostra carità solo in nome del Dio denaro”, con implicite minacce.
Insulti indirizzati a don Giacomo Martino, il sacerdote che segue i 12 ragazzi nel processo di formazione scolastica e accoglienza.
Fuori le urla, dentro il silenzio. Mentre i cittadini di Multedo contrari all’accoglienza presidiavano l’ex asilo Govone al grido «questa è casa nostra», gli ospiti appena arrivati cercavano in ogni modo di vivere una giornata normale, come tante altre. Insieme al responsabile di Migrantes monsignor Giacomo Martino e ad alcuni operatori hanno occupato il tempo tra corsi di italiano e lavoretti. E per stemperare il clima di tensione, a un certo punto hanno organizzato una partita a pallavolo nel piccolo campo giochi, un po’ fuori misura per loro dal momento che un tempo accoglieva solo bambini.
Intorno alle 9.30 i ragazzi sono usciti comunque dalla struttura accompagnati da don Giacomo Martino per recarsi come faranno ogni giorno nella scuola-laboratorio di Coronata.
(da agenzie)
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