FIAT MIRAFIORI, MARCHIONNE VINCE GRAZIE AGLI IMPIEGATI; L’ACCORDO PASSA COL 54% DEI VOTI
LA LUNGA NOTTE DEL REFERENDUM SI E’ CONCLUSA ALL’ALBA: IL NO IN VANTAGGIO COL VOTO DEGLI OPERAI DELLE CATENE DI MONTAGGIO, POI LA SCOSSA DECISIVA DAL SEGGIO DEGLI IMPIEGATI CHE FA LA DIFFERENZA
Il sì prevale di misura a Mirafiori.
Al termine di una lunghissima notte di scrutinio (i seggi si sono chiusi alle 19.30, i risultati finali si sono avuti dopo le 6 del mattino), i voti favorevoli all’accordo separato del 23 dicembre 1 sono stati il 54%, quelli contrari il 46%.
Altissima l’adesione al referendum, che ha superato il 94,6% (circa 5.139 persone) degli aventi diritto.
Tensione prima della fine dello spoglio delle schede. Quando si è avuta la certezza matematica della vittoria del sì, un esponente della Fismic ha esultato, e ne è nato un violento diverbio con alcuni rappresentanti della Fiom; uno di questi è stato colto da un malore ed è stato necessario l’intervento di un ambulanza.
Il risultato è decisamente al di sotto di quello di Pomigliano, dove quest’estate i sì avevano ottenuto il 63% e i no si erano fermati al 36%.
Decisivo, per la vittoria del sì a Mirafiori, l’apporto degli impiegati, che hanno votato in massa a favore dell’accordo voluto da Marchionne: su 441 voti espressi, solo 20 tra i colletti bianchi hanno respinto l’intesa, mentre 421 l’hanno approvata.
Il peso degli impiegati alla fine è stato risolutivo per far pendere la bilancia a favore del sì, anche se il voto favorevole è prevalso di un soffio, solo 9 schede su oltre 4mila 500 anche tra le tute blu.
Nelle aree operaie dove maggiore sarà l’effetto della rivoluzione di Marchionne, infatti, i sì e i no sono praticamente arrivati pari.
Al montaggio e in lastratura la riduzione delle pause, e la nuova turnistica che potrebbe anche arrivare a prevedere dieci ore di lavoro consecutivo, sono stati bocciati dalle tute blu: al montaggio con oltre il 53% di no, mentre in lastratura la percentuale di coloro che hanno respinto l’accordo è stata leggermente inferiore.
A sostegno del sì invece, oltre agli impiegati, il voto della verniciatura e di coloro che svolgono in modo continuativo il turno di notte, quello che viene considerato un privilegio concesso dall’azienda per l’aumento in busta paga determinato dalle indennità per l’orario di lavoro particolarmente disagiato.
“Come per tutti i veri cambiamenti la decisione è stata sofferta. Alla fine hanno vinto le ragioni del lavoro – ha commentato il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti – il sì all’accordo ci fa vedere con più ottimismo il futuro di Mirafiori e dell’industria automobilistica nel nostro Paese”.
Il segretario nazionale della Fiom responsabile del settore auto, Giorgio Airaudo, ha precisato che “bisogna apprezzare il grande coraggio e l’onesta di una grandissima parte dei lavoratori di Mirafiori che hanno detto di no all’accordo. Come gli operai delle linee di montaggio. Di fatto sono stati decisivi gli impiegati che a Mirafiori sono in gran parte capi e struttura gerarchica”.
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