FINI: “IMPRATICABILE ALLEANZA CON PDL-LEGA. MAI ACCANTO A CHI HA CONTESTATO IL GOVERNO”
IL LEADER DI FLI RINNOVA IL SOSTEGNO A MONTI LANCIANDO A SETTEMBRE UN’ASSEMBLEA COSTITUENTE DEL POLO MODERATO… LEGGE ELETTORALE UNINOMINALE CON MAGGIORITARIO SECCO, REGOLARE UNIONI DI FATTO… MA LE CINQUE IDEE CHOC SONO RIMASTE NEL CASSETTO
Per sua stessa ammissione, da oggi Gianfranco Fini è in campagna elettorale.
E, aprendo l’Assemblea Nazionale di Futuro e Libertà a Roma, fissa i suoi paletti.
Il primo: sostegno convinto al governo Monti e impossibilità di alleanze col Pdl finchè resta in piedi una prospettiva di intesa tra Berlusconi e la Lega.
Ma Fini lancia un chiaro avviso all’Udc che ragiona di strategia col Pd: la foto di Vasto è ancora lì, “molto più solida dopo le amministrative. L’alleanza Pd-Idv-Sel è stata premiata, non si può pensare di archiviarla prescindendo dal dato elettorale e politico. Vendola ha ragione quando dice a Bersani che non può pensare di staccare Di Pietro da quella foto”.
“Che il dominus sia Alfano o Berlusconi, la prospettiva del Pdl di un’alleanza con la Lega che contrasta e ha contrastato Monti per noi è impraticabile” ha detto Fini all’assemblea riunita nei padiglioni di Eataly.
“Tutto potrà accadere tranne che Fli si troverà a fianco di chi ha contestato il governo Monti fin dalla nascita”.
Questo, ha sottolineato Fini, vale per sia per Sel che per la Lega.
E “il Pdl – ha evidenziato il leader di Fli – ha ancora come prospettiva un’intesa con la Lega”.
Per Fini, il ragionamento vale indipendentemente dalla legge elettorale con cui si andrà alle urne nel 2013.
“Non possiamo prendere in considerazione alleanze con chi il governo Monti non l’ha appoggiato”.
Quanto alle stessa legge elettorale, Fini ha lanciato una proposta per “rilegittimare la politica”: “Una legge elettorale uninominale con maggioritario secco, senza listini proporzionali, senza paracaduti e senza furberie. Si discuta semmai del diritto di tribuna. Noi avanziamo la proposta, poi ci dicano di no”.
Fini ha quindi annunciato: “Garantiamo che il 50 per cento dei candidati nelle liste siano donne, senza quote. Candidati e candidate siano in numero pari”.
Proprio il connubio Pdl-Lega sarebbe, per Fini, alla base di un probabile fallimento delle grandi riforme.
“Dobbiamo intestarci – ha esortato il leader di Fli – la proposta di una grande Assemblea Costituente nella prossima legislatura. Temo che questa si concluderà con un nulla di fatto per la iniziativa propagandistica di Pdl-Lega e per l’accordo baratto che al Senato ha bloccato riforme che sarebbero state condivise da un’ampia maggioranza, su federalismo e presidenzialismo”.
A proposito di riforme, Fini ha spiegato di guardare “con grande attenzione” al semipresidenzialismo in Francia, che “non è certo frutto di un baratto”. “Non si scherza con l’equilibrio tra poteri – ha ammonito Fini -. E a baratti noi non ci presteremo”.
Fini ha ribadito, inoltre, il convinto sostegno al governo Monti, considerando “catastrofica” l’eventualità di un voto anticipato.”Sarebbe fatale per il Paese rallentare e indebolire l’azione del governo – le parole del presidente della Camera -. Qualsiasi iniziativa volta a marcare un’esigenza legittima di parte, che indebolisse il governo, sarebbe non meritevole di approvazione, così come sarebbe catastrofico voler anticipare voto”.
“L’interesse nazionale passa per il pieno sostegno del governo” ha aggiunto Fini, ricordando come “noi, per primi, ci siamo assunti la responsabilità di aprire una nuova fase”.
Il riferimento di Fini è evidentemente allo strappo con Berlusconi e il Pdl. “Non dobbiamo negare che alzare quel dito ci è costato, anche se tornassi indietro lo rifarei. Lo abbiamo fatto nel nome dell’interesse nazionale e oggi abbiamo dovere di coerenza nel sostenere governo, senza adesione acritica”.
Fini pensa a “un polo riformatore patriottico europeo, che si occupa di offrire agli italiani un serio progetto politico”.
Rivolgendosi in particolare all’Udc, Fini ha spiegato: “nessuno è in liquidazione, nessuno pensa di scomparire, ma non possono essere solo due soggetti” a costituirne uno nuovo che deve essere “aperto anche alla società civile e la verifica sulla fattibilità deve avvenire nelle prossime settimane”.
Una “fase”, l’ha definita Fini, che dovrebbe portare Fli a essere motore di un progetto di un nuovo polo.
Il leader di Fli ha annunciato per fine settembre “un’assemblea costituente” del polo moderato a Roma, “un’assemblea dei Mille per l’Italia.
Ma non devono essere coloro che già hanno la tessera di Fli. Il tempo delle comparse dell’Aida è finito da tempo: dobbiamo essere aperti ad altri soggetti e anche a chi oggi fa parte del governo, e non mi riferisco a Monti”.
Aperti ad altri soggetti ma anche aperti alla modernità . Sulla famiglia, Fini ha rassicurato il mondo moderato, “nessuno la mette in discussione”, ma senza timori” e superando le “resistenze interne al partito” sarebbe opportuno regolare per legge “le unioni tra due persone diverse dal matrimonio, quelle che il Censis chiama nuovi format familiari”.
“Se la società italiana di oggi è profondamente diversa rispetto a quella della Costituente – ha spiegato Fini – dobbiamo fare i conti con la realtà e interrogarci sulla ragione per la quale continuamo a essere una delle poche democrazie occidentali che non ha un quadro giuridico per definire diritti e doveri di quelle unioni stabili tra due persone diverse dal matrimonio”.
Altra proposta di Fini, riguarda l’Imu: “Sia deducibile in tutto o in parte dalla dichiarazione dei redditi. E si limini l’autentica ingiustizia che tocca coloro che non hanno reddito sufficiente per fare la dichiarazione dei redditi ma si trovano a pagare un’Imu alta”.
(da “La Repubblica“)
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