FIRENZE, INCIDENTE PROBATORIO, LE STUDENTESSE AMERICANE CONFERMANO LE ACCUSE: “VIOLENTATE DAI CARABINIERI”
DRAMMATICA UDIENZA: UNA DELLE RAGAZZE SVIENE MENTRE RICOSTRUISCE LA VIOLENZA SUBITA… “ACCUSE CONFERMATE SENZA ALCUNA CONTRADDIZIONE”
«Siamo state violentate dai due carabinieri». Le due studentesse americane, 20 e 21 anni, hanno confermato le loro accuse nei confronti dei due carabinieri Pietro Costa, 32 anni, e Marco Camuffo, 44 anni, indagati dalla Procura di Firenze per violenza sessuale e sospesi dal servizio dall’Arma.
Le accuse sono state confermate nell’incidente probatorio che si è svolto ieri nell’aula bunker di Firenze quasi per l’intera giornata.
L’udienza davanti al Gip del Tribunale, Mario Profeta, è iniziata alle 10 ed è terminata a notte fonde, intorno alle 23, con due brevi pause per il pranzo e la cena a base di panini.
L’incidente probatorio è servito per “cristalizzare” il racconto delle due ragazze statunitensi nell’ambito dell’inchiesta sulla presunta violenza sessuale da parte di due carabinieri in servizio la notte del 7 settembre scorso nel capoluogo toscano. Ciò consentirà alle due studentesse di non tornare più in Italia in caso di processo ai due militari.
I difensori delle studentesse statunitensi hanno concordato sul fatto che l’incidente probatorio ha rafforzato l’ipotesi accusatoria iniziale nei confronti dei due carabinieri e non sono state inficiate in alcun modo le testimonianze rese immediatamente dopo il fatto.
Le lunghe deposizioni delle giovani americane sono durate rispettivamente circa 7 ore la prima e cinque ore e mezzo la seconda.
All’uscita dell’aula bunker, ieri notte, gli avvocati hanno sottolineato che sono state fatte solo brevi pause per le necessità personali.
I legali delle due studentesse, gli avvocati Gabriele Zanobini e Francesca D’Alessandro, hanno spiegato ai giornalisti che le loro assistite hanno confermato «senza contraddizioni» durante l’incidente probatorio i loro rispettivi racconti sullo stupro subito, nonostante le numerose domande che i difensori dei due militari avevano chiesto di fare al giudice nella forma della modalità protetta con cui sono state sentite.
Sempre secondo quanto riferito dai due legali, ci sono stati «momenti drammatici e di sofferenza» durante le due deposizioni, e la ventunenne è scoppiata in lacrime quando le è stato chiesto di ricordare il momento dello stupro e poi sarebbe svenuta.
“La maggior parte delle domande proposte dai difensori era irrilevante, senza nessuna capacità di spostare l’ipotesi accusatoria iniziale, che, invece, si è rafforzata”. L’avvocato Francesca D’Alessandro, che assiste l’americana di 21 anni, la prima ragazza ad essere stata sentita, ha aggiunto che “le testimonianze confermano tutto, senza alcuna contraddizione, anche rispetto a domande ripetitive e ininfluenti”, “l’incidente probatorio non ha inficiato le testimonianze iniziali”.
(da agenzie)
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