FIRME FALSE M5S: CHIESTA L’AUTOSOSPENSIONE A NUTI E MANNINO, I DUE SI RIFIUTANO
SUGGERITO DAI VERTICI UN PASSO INDIETRO AI DUE PARLAMENTARI COINVOLTI… IL RISCHIO CHE LA VICENDA TRAVOLGA IL MOVIMENTO
Non mancano le fibrillazioni, in queste ore, alla Casaleggio associati. E a scuotere il movimento è ancora ilcaso Palermo.
Secondo indiscrezioni che filtrano da Roma, rilanciate dall’agenzia Adnkronos, ci sarebbero nuovi elementi che farebbero emergere responsabilità in casa 5 stelle per la vicenda delle firme false.
Nei giorni scorsi i vertici avrebbero suggerito una “exit strategy”, consigliando agli esponenti grillini coinvolti, a partire dalla deputata Claudia Mannino, di autosospendersi. In attesa che sulla vicenda, su cui indaga la magistratura, si faccia chiarezza.
Ma gli interessati – oltre a Mannino, alla Camera c’è il deputato Riccardo Nuti – avrebbero categoricamente rifiutato di fare passi indietro: anzi, da loro, sono giunte querele per chi li ha tirati in ballo in una storia che però ha un profilo ormai quasi certo di verità : le firme presentate da 5 stelle alle Comunali di Palermo del 2012 non sono in gran parte autentiche.
Le hanno disconosciute alcuni fra gli stessi sottoscrittori della lista e due periti ne hanno acclarato la falsità .
In ogni caso, almeno per ora. l’ipotesi autosospensione di Mannino e Nuti è sfumata. Ma il timore, ora, è che la vicenda si trasformi in un boomerang, semmai dovessero emergere responsabilità .
Se a Milano, nel quartier generale del movimento alla Casaleggio associati e a Roma, negli ambienti parlamentari, c’è grande preoccupazione, anche a Palermo c’è un clima di veleni: serpeggia il sospetto che a far riemergere il caso, risalente a quattro anni fa e all’epoca chiuso dalla Procura (la Digos aveva indagato sulla vicenda), sia stata una parte del Movimento che voleva avere voce in capitolo sulla scelta del candidato sindaco.
Fitti incontri, in questi giorni, fra portavoce e candidati. Vedono protagonisti, tra gli altri, i deputati regionali Giampiero Trizzino e Claudia La Rocca, che stanno cercando di serrare le fila per non fa fallire e Comunarie, le selezioni per i candidati alle elezioni comunali del 2017: di queste, allo stato, non si sa più nulla.
Vincenzo Pintagro, l’attivista che è diventato il grande accusatore di Nuti e compagni, intanto alla Zanzara smentisce che Grillo sapesse del caso ma aggiunge: “Ho visto materualmente le firme falsificate. E rivedendo le ultime mail ho scoperto che hanno contribuito alla falsificazione non solo due persone ma almeno dieci”
(da “La Repubblica”)
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