FLAVIO INSINNA: “HO REGALATO LA MIA BARCA A MEDICI SENZA FRONTIERE PER SALVARE LA VITA DEGLI ALTRI E DARE UN SENSO ALLA MIA”
“MIO PADRE ERA MEDICO DELLA MARINA, MI HA INSEGNATO IL VALORE DI SALVARE CHI E’ IN DIFFICOLTA'”… “I MURI NON CI DEVONO ESSERE, NE’ FUORI NE’ DENTRO DI NOI”… “SE UN GIORNO DOVESSI SCAPPARE SPERO DI ESSERE ACCOLTO, NON RESPINTO A CALCI”
“Dormo poco. L’ennesima notte passata sveglio, vedendo il tg, mi sono arrabbiato, ho pianto, ho dato un calcio a una porta. E mi sono detto: facciamo questa cosa”.
Flavio Insinna racconta in un’intervista a La Repubblica cosa c’è dietro la sua volontà di donare la sua barca a Medici Senza Frontiere:
Come è nata questa decisione?
“Mio padre era dottore e per anni medico in Marina. Mi ha trasmesso l’amore per il mare e mi ha insegnato che si deve fare di tutto per salvare chi è in difficoltà . Io poi sono cattolico, penso che sia giusto aiutare. E lottare. Il mio è un gesto di ribellione”.
L’attore e attuale conduttore televisivo di ‘Affari Tuoi’ su Rai1, ha donato ‘Roxana’, la sua imbarcazione veloce di 14,80 metri, all’organizzazione medico-umanitaria, a supporto delle attività di soccorso e assistenza in mare lungo le rotte della migrazione verso il continente europeo.
Perchè ha scelto proprio Medici Senza Frontiere?
“Non sono diventato medico ed è stato uno dei dolori che ho dato a mio padre. Perciò mi sembrava bello dare la barca a loro. Sono straordinari, hanno professionalità umanità . La barca porta il nome di mia mamma, Rossana. Se anche un solo bambino in più, una donna incinta, un disperato che scappa dall’orrore della guerra, verrà salvato, anche la mia vita avrà un senso. Forse ho aspettato fin troppo a fare questa cosa. Vanno bene l’allegria e gli applausi, ma magari qualcuno dirà : “Ti ricordi quel giullare? Quella volta ha fatto qualcosa per chi aveva bisogno”.
In questi giorni si parla di limitare Schengen. Cosa ne pensa?
“Non sono un politico: se vedo una persona in difficoltà , dono un cappotto, offro un panino. Ma mi entusiasmo alle parole del nostro Papa: dice che i muri non ci devono essere, nè dentro nè fuori di noi, e nè il filo spinato. Se un giorno dovessi scappare, spero di essere accolto, non di essere respinto a calci. Di essere accarezzato, come io ho cercato di accarezzare gli altri. Sono stato amato, dalla mia famiglia, prima ancora che dal pubblico. Impossibile non rimettere in circolo un po’ di quell’amore. Hanno detto: “Ma questo è matto a regalare la barca?. No, sarei un pazzo a non farlo”
“Siamo molto grati a Flavio Insinna per questo gesto di grande generosità e per aver voluto sostenere la nostra azione lungo le rotte della migrazione. Stiamo valutando con i nostri centri operativi come impiegare questa importante donazione a supporto delle attività medico-umanitarie di MSF in mare, dove ancora oggi migliaia di persone in fuga da conflitti e povertà continuano a rischiare – e purtroppo a perdere – la loro vita per trovare sicurezza in Europa” ha detto Gabriele Eminente, direttore generale di MSF.
(da “Huffingtonpost”)
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