FORESTALE INCENDIARIO ARRESTATO, CONDANNATO E DI NUOVO IN SERVIZIO
NEL 2013 PRESO SUL FATTO A SCIACCA, PATTEGGIO’ 18 MESI… MA LA LEGGE NON CONSENTE DI LICENZIARE I PIROMANI
Nel 2013, in una giornata di maggio sferzata da uno scirocco fortissimo, venne sorpreso mentre con la fiamma ossidrica cercava di attizzare il fuoco nelle sterpaglie della statale che collega Agrigento a Sciacca.
A.P., queste le sue iniziali, patteggiò poco dopo una pena a 18 mesi.
I pm sottolinearono l’aggravante del fatto che l’incendiario era un operaio della forestale in attesa di essere chiamato per svolgere le giornate lavorative.
Ma da allora lui, come altri trenta piromani e operai stagionali della forestale, non è mai stato cancellato dagli elenchi, anzi è tornato al lavoro come se nulla fosse.
E ci tornerà di nuovo nei prossimi mesi, nonostante sia stato ormai scoperchiato il grande vaso di Pandora degli addetti alla forestale con condanne penali pesantissime rimasti in servizio.
La dirigente del dipartimento regionale Lavoro, Antonella Bullara, ha scritto una nota riservata al governatore Rosario Crocetta nella quale, se da un lato rassicura sul fatto che possono essere licenziati i forestali che hanno condanne con interdizione perpetua dai pubblici uffici (di qui i primi 62 licenziamenti, tra cui quelli di 23 mafiosi), dall’altro sottolinea come «dalla normativa vigente non si rinviene alcun riferimento a particolare requisiti di accesso all’elenco dei forestali».
Tradotto: per i reati che non hanno l’interdizione dai pubblici uffici perpetua al momento non si può procedere ad alcun licenziamento.
Antonio Fraschilla
(da “La Stampa”)
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