FRATOIANNI AGLI ALTRI PARTITI: “LA POLITICA SI PUO’ FARE ANCHE SENZA SOLDI, FIRMIAMO INSIEME PER IL NO AI FINANZIAMENTI DI CHI HA INTERESSE NEL PUBBLICO”
“SPINELLI DICE CHE HA PAGATO TUTTI? NOI NO. SONO STUFO DI VEDERE LA POLITICA ARRIVARE DOPO LA MAGISTRATURA”
“Noi la rimettiamo sul tavolo, la mettiamo a disposizione di tutti, io posso mettermi anche come ultima firma anche se sono il primo firmatario, non mi importa. Però sarebbe il modo per tirare una riga netta su quello che è stato, e iniziare a pensare a tutto il resto”. Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana, ha scelto la Genova sconquassata dal terremoto giudiziario che l’ha travolta in queste settimane per presentare la proposta di legge rossoverde in tema di finanziamento della politica, una misura pensata per vietare il finanziamento alla politica dei soggetti privati con interessi nella pubblica amministrazione.
Una proposta ripescata dalle battaglie di passate legislature, già (ri)depositata in Parlamento, che arriva nel pieno del dibattito sul finanziamento della politica, e in quota Avs viene “offerta” – è la definizione – a tutti i leader nazionali “che vogliano affrontare questo problema”. “Dicono serva reintrodurre il finanziamento pubblico dei partiti? Parliamone, ma intanto facciamo pulizia – rilancia Fratoianni – La politica si può fare anche con pochi soldi, noi facciamo così. Spinelli dice che finanziava tutti i partiti? Noi sicuro no”.
Ma può bastare una legge, Fratoianni, per evitare si ripetano altri casi Liguria? Del resto, anche nell’inchiesta sul sistema Toti, ci sono accuse che sarà difficile dimostrare.
“La nostra è una proposta di legge molto semplice, che vieta da parte dei soggetti privati che abbiano interessi a qualsiasi titolo nel pubblico finanziare la politica in tutte le sue articolazioni possibili: fondazioni, candidati, partiti, personalità politiche. La portiamo con questo appello a tutti i leader e segretari degli altri partiti, perché sia approvata subito: si può fare, mi auguro ci sia una risposta. L’urgenza ce l’ha sbattuta in faccia questa terribile vicenda ligure, l’idea ci possa essere promiscuità indebita tra la politica, la pubblica amministrazione, l’interesse generale e l’interesse particolare. È arrivato il momento di fare pulizia e a farlo deve essere la politica, prima ancora della magistratura, che farà il suo corso. Sono stufo, di vedere la politica arrivare dopo la magistratura”.
Possibile, oggi, fare politica senza donazioni private?
“Io penso si possa fare politica anche con meno risorse, Avs si finanzia con il due per mille, il tesseramento, piccoli finanziamenti di sostenitori. Non prendiamo una lira dai soggetti privati, non li abbiamo mai presi, eppure facciamo politica. C’è chi propone di regolare il rapporto con le lobby, come succede in altri paesi, chi dice troviamo un meccanismo per il finanziamento pubblico. Io son pronto a discutere di tutto, ma prima risolviamo questo pericolo di commistione tra affari e politica, che a prescindere dall’esistenza di fenomeni corruttivi, segna una sconfitta della politica, una politica che finisce a discutere sugli yacht invece che nei luoghi preposti per fare l’interesse pubblico”.
Che risposta pensate possa avere, dalle altre forze politiche, una tale proposta?
“Anche per questo penso sia arrivato il momento di una svolta, per questo gli altri soggetti politici devono risponderci: non vorrei che una risposta negativa fosse dovuta al fatto che in molti continuano a prendere finanziamenti da soggetti privati che hanno rapporti con il pubblico. Noi non li abbiamo mai presi e siamo molto liberi nel fare questa proposta, che va nell’interesse generale, mica il nostro”.
Continuerete a chiedere le dimissioni di Giovanni Toti, ancora prima dell’interrogatorio in Procura? A destra vi hanno dato dei giustizialisti.
“Siamo garantisti e garantisti rimaniamo, a maggior ragione davanti a questo governo garantista a targhe alterne. La stessa destra che porta la premier Meloni ad accogliere all’aeroporto Chico Forti, che rimane un condannato per omicidio, e ci accusa per la candidatura in Europa di Ilaria Salis, una cittadina italiana che rischia vent’anni di carcere per accuse che in Italia neanche l’avrebbero portata a processo. Però Toti si deve dimettere, è il momento di liberare questa regione da tutti i punti di vista. C’è un’istituzione regionale che è paralizzata, nessuna vicenda individuale può tenere sotto sequestro la Regione. Toti si dimetta e si consenta ai liguri di scegliere il loro futuro”.
Si ricorderà ancora qualcuno, delle Europee in arrivo, dopo tutto quello che è successo?
“Sì, anche perché c’è chi ha una sua idea chiara di Europa, un’Europa più giusta in tema di sociale, ambiente, lavoro, politica estera, e chi l’Europa la vuole distruggere, che si chiama fuori andando sul palco di Vox, che vuole sottrarre risorse a istruzione e sanità per investirle sulla corsa agli armamenti. Il contesto dove le destre estreme possono tornare a farsi sentire”.
Se in Liguria ci saranno elezioni anticipate, che coalizione servirà mettere in campo, a sinistra?
“Le geografie astratte non mi appassionano, ci sarà spazio per chi sta al lato opposto a quello delle destre che hanno governato male la Liguria. Serve una proposta alternativa che cambi le priorità e l’agenda. La politica funziona quando è in grado di offrire una scelta chiara. La destra governa secondo una certa idea, noi dobbiamo averne un’altra. Se teniamo questa barra diventa facile sciogliere il nodo delle coalizioni”.
Ci sarà spazio per tutti, da Azione e Iv al M5s?
“Si metta in campo una proposta, e poi si troveranno le convergenze possibili. Io non ho mai espresso veti, anche quando c’era chi li metteva su di noi. Però dico pure che funzionano le proposte chiare, in politica, in politica le altalene non funzionano. A me non è mai passato per la testa, di allearmi con il centrodestra. Non è uguale, non è la stessa cosa, e non c’è niente di più populista di pensare di allearsi una volta con una parte e una volta con l’altra”.
Può essere Andrea Orlando, il candidato del campo progressista, o da sinistra si preferiranno volti nuovi? Magari qualcuno extra politica, magari un nome grillino, come si chiede in quota M5s?
“Fosse Orlando, il mio commento sarebbe molto positivo. È un amico e una personalità di assoluto valore, una risorsa importante per tutti”.
(da agenzie)
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