Genova
ANCHE A SAN MARTINO FA CARRIERA IL DIESSINO … SANITA’ LIGURE LOTTIZZATA ANCHE IN CORSIA
Ha suscitato un clamore notevole in tutta Italia lo stato di emergenza della Sanità in Calabria, anche alla luce dei decessi recenti in strutture ospedaliere. Ma è la Sanità in generale che, oltre a strutture spesso fatiscenti, attrezzature scarse e impianti non a norma, deve fare i conti con la lottizzazione politica delle cariche. In questo la Liguria si è sempre distinta per il pesante condizionamento esercitato dai depositari del potere diessino, ma mai la vicenda era deflagrata con tale intensità come la scorsa settimana. Nell’Aula magna della Clinica chirurgica prende la parola il prof. Berti Riboli, presidente della Società Ligure di Chirurgia e rompe il vetro di omertà e l’apatia delle assemblee accademiche …”. Claudio Burlando? Si comporta come un dittatorello sudamericano, per dimostrare la sua gratitudine alla dottoressa che ha curato suo padre, ha creato un reparto di ospedale”; “Marco Bertolotto ? E’ diventato primario, mentre era presidente della provincia di Savona, non ha nemmeno pensato di dimettersi o di andare in aspettativa. E qualcuno potrebbe chiedersi se sia diventato primario perchè politico o viceversa”; “Nel nostro ambiente si procede soltanto grazie al partito. Destra o sinistra non faccio differenze, hanno la stessa voracità , soltanto che la Sinistra è molto più strutturata e quindi più lesiva.”; ” San Martino è terra di conquista per un intreccio tra politica e massoneria: c’è un chirurgo che è stato assunto grazie a by-pass massonici”; ” Ci sono chirurghi che non hanno mai davvero esercitato e che vengono promossi grazie alla lunga militanza politica”; “Ad alcuni colleghi gli apparecchi non vengono concessi, ad altri sì” … Ovviamente queste dichiarazioni scatenano l’inferno, gli accusati smentiscono, ma intervengono altri medici di chiara fama a sostegno di Berti Riboli. Il prof. Giovanni Calabria, direttore della Clinica Oculistica denuncia: ” E’ stato Claudio Burlando a chiedere spazi per il reparto di Foniatria. Su pressioni sue, hanno dato all’Istituto spazi per ottocento metri quadri, per un servizio che conta un medico e il suo assistente, sottratti a noi. Con la differenza che noi forniamo 20.000 prestazioni l’anno, mentre Foniatria 200″. Interviene anche il prof. Marmont, il grande ematologo genovese: ” Pensare che la carriera di un medico dipenda soltanto dal suo merito è una illusione”. Interviene anche il segretario dei Medici Ospedalieri su due temi essenziali: “Gli scandali sono due, il primo i concorsi. Una terna di esaminatori propone tre nomi per il posto da primario. Senza alcun punteggio. Il direttore generale dovrebbe assumere tra questi tre, ma può anche scegliere un altro, purchè la scelta sia motivata (spesso è ridicola). Con questo sistema nessuno può fare ricorso, perchè non esistono graduatorie o punteggi”, ” L’altro scandalo è l’art 15 septies “il direttore generale può dare il posto a chi vuole, assumendoli direttamente dall’esterno, senza concorso”, introdotto nel 1999 da Rosy Bindi; dovrebbe esserci un limite in percentuale sul totale, ma spesso viene sforato nella indifferenza di tutti. Quello che sta emergendo a livello locale non è che uno spaccato dalla Sanità italiana e dello sfascio di un settore che nulla dovrebbe avere a che fare con la politica, proprio per assicurare il migliore servizio ai cittadini. Concludiamo con una frase di un coordinatore amministrativo, oggi in pensione, che ha trascorso la carriera negli ospedali, un galantuomo che non ha mai nascosto le sue idee di destra e che ho avuto la fortuna di conoscere e apprezzare, Francesco Rosano: “Dagli anni ’70 è iniziato il condizionamento pesante della politica sulla Sanità . Quando lavoravo in prov. di Imperia tornavo a Genova ogni sera per evitare ogni situazione che potesse anche solo sembrare poco trasparente”… per la cronaca Rosano è stato messo fuori da una Giunta di Centrodestra, pensate un po’…la trasversalità dell’intrallazzo. Fuori i partiti dagli ospedali…almeno lì che non ammorbino l’aria, se possibile.
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