GENOVA E LA GUERRA AI POVERI DELLA GIUNTA BECEROLEGHISTA
IL RIDICOLO DASPO URBANO E I CLOCHARD PORTATI DI FORZA IN OSPEDALE, SIAMO AL DELIRIO … I SANITARI: “NON C’ERA MOTIVO PER CONDURLI IN OSPEDALE, IMMEDIATAMENTE DIMESSI”
«Chi vive per strada è povero. Non è un criminale nè un malato».
La stoccata della Comunità di Sant’Egidio arriva al termine della prima giornata di applicazione, in città , delle misure anti degrado adottate dal Comune. Il cosiddetto Daspo urbano.
Lo scontro si è acceso su un intervento dei vigili del nucleo Centro Storico, quelli impegnati in prima linea nel monitoraggio anti degrado nelle zone della città considerate di interesse turistico, o degne di tutela per la presenza di scuole, musei o verde pubblico.
Succede tra via dei Cebà e largo delle Fucine, a Piccapietra. La pattuglia si imbatte in due clochard. Hanno entrambi 50 anni, quello che accade indigna Sant’Egidio e preoccupa l’ospedale Galliera.
In nome del decoro, gli agenti, si avvicinano ai due, non scatta nessun provvedimento di”espulsione” e nemmeno viene data loro una sanzione.
Ma i vigili chiamano un’ambulanza e li fanno accompagnare all’ospedale. Perchè? «Abbiamo ricevuto diverse segnalazioni da parte dei commercianti di Piccapietra sulla difficile convivenza con i clochard che si accampano notte e giorno in zona – ha spiegato l’assessore alla Sicurezza Stefano Garassino – si tratta comunque del salotto della città , non può essere anche un accampamento di senzatetto».
Entrambi i clochard vengono visitati, poi dimessi in pochi minuti.
Intanto lo scontro si accende, con la direzione sanitaria del Galliera che annuncia verifiche. «Sappiamo che due persone sono state accompagnate al pronto soccorso – ha detto Giuliano Lo Pinto, direttore sanitario del Galliera – Le loro condizioni non sembravano però giustificare l’accompagnamento in ospedale. Domani (oggi per chi legge, ndr) cercheremo di capire quanto accaduto, in caso chiederemo spiegazioni». Più dura la reazione della Comunità di Sant’Egidio. «I dormitori aperti durante l’inverno hanno chiuso lo scorso 31 marzo. Non ci sono bagni pubblici nè spogliatoi. Anche a chi vive per strada, che è povero e non malato, piacerebbe avere maggior decoro. Mandare via i poveri non è però la soluzione».
E’ l’ultimo capitolo (per ora) della gestione delirante della “sicurezza” della becerodestra leghista in città .
(da agenzie)
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