GENOVA E LA NOTTE BIANCA
PANEM ET CIRCENSES di Paolo Olcese
“Panem et circenses”, così scriveva il poeta latino Giovenale, satireggiando sulla politica degli imperatori romani, raccontando come questi, per far dimenticare al popolo i gravi problemi che attanagliavano l’Urbe e la povertà dilagante, adoperavano un sistema infallibile per ingraziarsi i cittadini: li facevano divertire. Nello stesso tempo, quindi, riuiscivano ad impedire al Senato di farli capitolare sull’onda del malcontento popolare. Allo stesso modo Marta Vincenzi dimostra che non sono certo inutili i capitali che spende in consulenti, psicologi, mass-mediologi e Frecceri di turno, perchè a giudicare dalla partecipazione sicuramente è stato un successo.
Io però la penso diversamente: Genova è una città che deve recuperare la sua naturale vocazione turistica, è vero, ma quanto accaduto nell’ultimo fine settimana di festeggiamenti va bene come ciliegina su una torta di alta pasticceria, a coronamento di una oculata amministrazione cittadina, non come una maschera per coprire il cancro dilagante che sta uccidendo Genova. Le metastasi più urgenti sulle quali l’imperatrice Vincenzi deve intervenire si chiamano :
- infrastrutture, che permetterebbero alle imprese e al porto di svilupparsi e di creare posti di lavoro
- manutenzione stradale, dei parchi e delle passeggiate a mare
- ampliamento delle mense scolastiche che consentirebbe a tutte le famiglie che ne hanno fatto richiesta di mandare i propri figli al tempo pieno e non ripiegare eternamente sui moduli.
E talmente tante ancora che tutti ben conoscete e che non sto qui per ragioni di spazio ad enumerare. Invece cosa fa il Sindaco con il “tesoretto” comunale fatto di imprevisti introiti dovuti alle multe comminate agli automobilisti?Li usa per pagare l’acquisto di beni per i propri uffici, per gli stipendi del consulenti esterni, per le spese extra del suo staff e da buona Imperatrice non dimentica certo i suoi “clientes”. Gli artisti invitati (gratis ? ) alla “notte bianca” sono politicamente molto vicini a lei e ai partiti che la sostengono (Milva, Jannacci, Baccini, Maurizio Crozza, Neri Marcorè e altri). A tarda notte però, quando la gente comincia a sfollare, la bella maschera si va via via cancellando e ritornano a galla alcuni dei problemi principali della nostra città : poche e piccole pattumiere stracolme, mucchi di immondizia sparsi per le strade, bande di sudamericani che imperversano per le periferie e persino ormai in centro. Voglio concludere ricordando uno striscione che faceva bella mostra di sè come addobbo principale del grande palco montato in fondo a via S, Lorenzo: mentre i dj latino americani si alternavano alla consolle, dietro le loro spalle dominava la scritta “tolleranza zero contro i Sindaci sceriffi” che impediscono di fare accattonaggio ai semafori ed anzi…danno persino loro un lavoro da dj su di un palco. Morale: il lupo non ha la minima intenzione di perdere nè il pelo nè il vizio.
Paolo Olcese – Lista Biasotti
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