“GENTILE NON PUO’ STARE AL GOVERNO”: DA DESTRA A SINISTRA UN CORO DI CRTICHE ALLA NOMINA VOLUTA DAL ROTTAMATORE DEL NULLA
“CACCIATELO, HA IMPEDITO A UN GIORNALE DI USCIRE PER NASCONDERE LA NOTIZIA DEL FIGLIO INDAGATO PER ASSOCIAZIONE A DELINQUERE”
“Ero rimasto deluso dalla lista dei ministri. Ma mi sbagliavo. Quella lista aveva il suo fascino, se paragonata a quella del sottosegretari […] Però il senatore Tonino Gentile no. Si deve trattare di un refuso. Mai e poi mai il Renzi che conosco farebbe salire a bordo un signore accusato, non più tardi del 19 febbraio scorso, di aver impedito l’uscita di un giornale”. Massimo Gramellini, sulla prima pagina della Stampa, non ha dubbi: “Dottor Renzi, sia gentile con Gentile e lo accompagni all’uscita”.
L’esponente del Nuovo Centrodestra avrebbe fatto saltare l’uscita di un quotidiano locale calabrese per oscurare la notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati del figlio.
Oggi il quotidiano torinese non è il solo a mettere sotto la lente d’ingrandimento la scelta del premier che ha promesso di far “cambiare verso” all’Italia.
Sul Corriere della Sera è Sergio Rizzo a occuparsene: “Il premier è rimasto vittima di una serie di amnesie significative. Tipo l’episodio avvenuto una decina di giorni fa a Cosenza, quando la rotativa del quotidiano l’Ora della Calabria si inspiegabilmente bloccata. Un guasto che ha impedito […] di pubblicare la notizia dell’indagine giudiziaria (falso ideologico, associazione a delinquere) che riguarda il figlio di Antonio Gentile. Ovvero il senatore alfaniano che ieri ha preso il posto di De Luca come sottosegretario alle infrastrutture”.
Marco Travaglio ci va giù duro sul Fatto quotidiano: “Un vice scelto con sopraffina meritocrazia, celebre per aver candidato Berlusconi al Nobel per la Pace e per aver bloccato le rotative de l’Ora della Calabria per occultare la notizia del figlio indagato”. Gli fa il controcanto la prima del Giornale, che titola: “Ha censurato un giornale e lo fanno sottosegretario”.
Idem Libero, con Fausto Carioti: “Nella squadra anche il senatore che sabota i Giornali”.
Insomma: non una scelta felicissima, quella del neo-premier.
(da “Huffingtonpost“)
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