GIORGETTI ABBASSA IL TETTO DEGLI STIPENDI DI AMMINISTRATORI E DIRIGENTI DI SOCIETÀ PUBBLICHE E DI QUELLE PRIVATE CHE RICEVONO SOLDI DALLO STATO, MA “STRANAMENTE” ESCLUDE LA “STRETTO DI MESSINA SPA” TANTO CARA A SALVINI
IL SALARIO MASSIMO “OMNICOMPRENSIVO” SARÀ DI 160 MILA EURO LORDI ANNUI (QUANTO INTASCA IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO), INVECE DEI 240 MILA ATTUALI
A fare i sacrifici per la manovra di Bilancio 2025, ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo
Giorgetti, non saranno solo le banche. E alla vigilia tremano in molti, non solo i manager delle imprese private che rischiano penalizzazioni sulle stock options.
La stretta alla spesa riguarderà tutta la galassia della pubblica amministrazione, che comprende imprese, autorità, istituti di ricerca, enti pubblici. E per la prima volta, tutte le migliaia di società, enti, fondazioni e associazioni che ricevono contributi dallo Stato.
Agli amministratori e ai dirigenti della pubblica amministrazione, e a tutti i soggetti giuridici che ricevono fondi pubblici, si applicherà il nuovo tetto alla retribuzione, «onnicomprensivo» precisa il Tesoro, di 160 mila euro lordi annui, mentre le società dovranno tagliare spese di rappresentanza e di pubblicità.
Per i dirigenti della macchina statale si prospetta un bel taglio rispetto al tetto attuale, poco più di 240 mila euro, al quale sfuggono in pochissimi: le società quotate, quelle che emettono strumenti finanziari quotati (come Fs, Anas, Cdp), la Stretto di Messina spa, che ha una deroga specifica.
Il tetto di 160 mila euro alle indennità degli amministratori e dei dirigenti corrisponde all’indennità del presidente del Consiglio dei ministri, circa 80 mila euro netti l’anno, 6.700 al mese. Il tetto attuale per i manager pubblici di 240 mila euro, di poco aumentati per consentire i rinnovi contrattuali, è invece equiparato all’indennità del presidente della Repubblica.
(da agenzie)
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