GIUNTA RAGGI, IPOTESI DANNO ERARIALE PER LE PROMOZIONI IN FAMIGLIA
SULLE NOMINE DI MARRA INDAGA ANCHE LA CORTE DEI CONTI… IN CASI PRECEDENTI RICHIESTI DANNI PER CENTINAIA DI MIGLIAIA DI EURO
Atti, documenti e intercettazioni sono già stati inviati dai magistrati di piazzale Clodio ai colleghi di viale Mazzini. Così, adesso, nell’agenda della sindaca Virginia Raggi rischia di non esserci soltanto l’appuntamento di lunedì in procura, giorno in cui la prima cittadina indagata per falso e abuso d’ufficio dovrà chiarire la sua posizione davanti al procuratore aggiunto Paolo Ielo e al sostituto Francesco Dall’Olio, Adesso anche la procura della Corte dei conti indaga sugli affari della famiglia Marra.
Su quella nomina che, come dovranno ora stabilire i pm contabili, potrebbe aver causato anche un danno alle casse dell’erario capitolino.
Nel mirino c’è lo scatto di carriera e la gratifica che Renato Marra, il più anziano dei due fratelli, ha guadagnato grazie all’ultima rotazione dei dirigenti comunali allestita dall’ex capo del Personale Raffaele Marra.
E questo nonostante il Campidoglio si stia già muovendo per eliminare l’aumento di stipendio da 20mila euro che l’attuale comandante del XV gruppo Cassia avrebbe ottenuto grazie all’influenza del fratello minore.
L’ulteriore prova dell’intervento di Raffaele nelle ultime evoluzioni della carriera di Renato arriva da una nuova intercettazione.
In chat, i due fratelli si scambiano saluti e interessati pareri. Subito dopo aver inviato il suo curriculum per partecipare alla procedura d’interpello, nella speranza di ottenere la tanto agognata guida della direzione Turismo, i due Marra si scrivono su WhatsApp. Renato contatta direttamente Raffaele. Gli invia il curriculum.
Poi la domanda: “Va bene, cosa ne pensi? “. Nella risposta, la “consulenza” tra fratelli. Ulteriore conferma che l’ex finanziere ora in carcere ha avuto un ruolo determinante nella promozione del fratello.
Non bastassero gli scambi in chat agli atti dell’inchiesta per corruzione che ha portato all’arresto dell’ex braccio destro della sindaca Virginia Raggi e del costruttore Sergio Scarpellini, in cui Raffaele dà indicazioni al fratello sulle persone da contattare – tra i quali c’è anche il presidente del consiglio comunale Marcello De Vito – e su come muoversi per avere il posto desiderato (“Porta anche l’encomio che ti ha dato il commissario Tronca”).
Intercettazioni e trascrizioni di sms e messaggini finiranno anche nei fascicoli della procura contabile, già al lavoro su almeno altre due nomine approvate dalla giunta Raggi. I pm Massimiliano Minerva e Rosa Francaviglia sono già da settimane al lavoro su due casi.
Il primo è quello di Salvatore Romeo, il funzionario del dipartimento Partecipate promosso a capo della segreteria politica della prima cittadina a inizio consiliatura. Il fedelissimo della sindaca, immortalato con Virginia Raggi sul tetto del Campidoglio, aveva visto il suo stipendio gonfiarsi da 40mila a 110 mila euro, per poi subire un taglio sulla scorta dei mal di pancia della maggioranza grillina.
Al vaglio dei procuratori di viale Mazzini, poi, c’è anche l’incarico da capo di gabinetto affidato a Carla Raineri. I precedenti in materia di nomine non lasciano dormire sonni tranquilli. La Corte dei conti della Campania, ad esempio, nel gennaio 2015 ha condannato l’allora sindaco di Salerno Vincenzo De Luca e i componenti della sua giunta per la nomina del vicesegretario comunale.
In quel caso, secondo l’accusa, il prescelto non aveva i titoli per ricoprire quel ruolo.
Il danno? Un colpo da 605.864,27 euro da ripartire tra il primo cittadino (uno dei bersagli preferiti del M5S) e otto assessori.
Chi ha approvato le tre nomine sotto inchiesta – Renato Marra, Salvatore Romeo e Carla Raineri – potrebbe essere chiamato ad aprire il portafogli.
(da “La Repubblica“)
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