GLI OMISSIS DI MARRA SU VIRGINIA RAGGI
L’EX CAPO DI GABINETTO CHIEDE DI TOGLIERLI DA TUTTE LE CONVERSAZIONI CON LA SINDACA E IL SUO RAGGIO MAGICO
Raffaele Marra chiede di togliere gli omissis dalle sue chat con Salvatore Romeo, Daniele Frongia e Virginia Raggi.
L’ex vicecapo di gabinetto della Giunta dal carcere ha formulato un’istanza che mira a togliere il segreto da tutte le conversazioni con la sindaca e il suo «raggio magico». Compresa la chat che la stessa Raggi aveva aperto su WhatsApp insieme con lo stesso Marra, e i fedelissimi Romeo e Frongia.
E che, si racconta in Comune, avevano titolato «quattro amici al bar».
Secondo la difesa la pubblicazione di quegli omissis consentirà di comprendere che Marra non aveva alcuna intenzione di fare il dominus del Campidoglio e che voleva andare a lavorare all’estero mollando la sindaca e la città .
Scrive oggi Fiorenza Sarzanini sul Corriere:
Alla vigilia dell’udienza di fronte al tribunale del Riesame per essere scarcerato «perchè i soldi ottenuti da Scarpellini erano un prestito chiesto a un amico», Marra alza dunque la posta.
Sono decine e decine i colloqui intercettati nel corso delle indagini coordinate dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e riguardano fatti personali, ma soprattutto la gestione del Campidoglio.
E sono stati captati a partire da giugno, dunque nei momenti più delicati del mandato di Raggi con l’ostracismo di numerosi esponenti di primo piano del Movimento 5 Stelle, le dimissioni di assessori e alti funzionari come Marcello Minenna e Carla Raineri, le trattative con Luigi Di Maio per la «copertura» dei posti vuoti, l’inchiesta sull’operato della titolare all’Ambiente Paola Muraro.
Il clima di tensione emerge in maniera chiara anche dallo scambio di messaggi via WhatsApp nella chat utilizzata dalla Raggi e le persone a lei più vicine.
Uno scambio continuo che, evidentemente, svela anche quali fossero i problemi e le divergenze emerse nel corso degli ultimi mesi soprattutto quando i rilievi formulati dall’Anticorruzione guidata da Raffaele Cantone e le inchieste in corso hanno costretto la sindaca a trasferire i suoi stretti collaboratori.
La mossa di Marra serve a sollecitare l’uscita da Rebibbia.
Valentina Errante sul Messaggero però aggiunge che le chat potrebbero fornire qualche elemento in più anche sull’altra inchiesta, quella sulle nomine in Campidoglio scatenata da un ricorso di un sindacato di dirigenti e con l’ANAC che ha mandato le sue deduzioni in procura:
La procura vuole dimostrare che nel passaggio tra la precedente e l’attuale amministrazione Marra ha sempre mantenuto e poi esteso il proprio potere.
Per questo il costruttore Scarpellini, che nel 2013 gli avrebbe dato 367mila euro per acquistare un appartamento, avrebbe avuto tutto l’interesse a mantenere aperto il rapporto con un funzionario del suo livello, il quale, al telefono gli dichiarava massima disponibilità .
Ma da quelle conversazioni, allo studio della procura come l’enorme mole di documenti sequestrati a Marra, sarebbero emersi altri aspetti sull’amministrazione capitolina e sulle nomine firmate dalla Raggi, al centro di un’altra inchiesta, che potrebbe vedere direttamente coinvolta la stessa sindaca.
Intanto per il mese di gennaio la sindaca dovrà presentarsi in procura per l’inchiesta sulle nomine del Campidoglio e potrebbe ricevere un avviso di garanzia.
E la settimana prossima è prevista un’udienza sull’ormai famigerato contratto che la Raggi firmò con il M5S, accusato di nullità dall’avvocato Venerando Monello, vicino al PD.
(da “NextQuotidiano”)
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