GRILLO MENTE SAPENDO DI MENTIRE: I PARLAMENTARI ESPULSI HANNO LAVORATO PIU’ DEI SUOI SERVI
DATI UFFICIALI OPENPOLIS: TAVERNA E DI BATTISTA TRA I FANNULLONI
«I 4 senatori Battista, Bocchino, Campanella e Orellana si vedevano poco e male». Beppe Grillo parte da alcune «segnalazioni ricevute dal territorio» (veri e propri falsi, smentiti dalla base) per impacchettare l’ultima balla da rifilare agli iscritti del Movimento 5 Stelle e invitarli a espellere quattro colpevoli di lesa maestà .
GLI ISCRITTI CONFERMANO L’ESPULSIONE
La vicenda l’abbiamo raccontata qui. Nell’assemblea di martedì notte i parlamentari M5S hanno votato a maggioranza l’espulsione di quattro senatori, resisi protagonisti negli ultimi mesi di alcune dichiarazioni critiche nei confronti della gestione della comunicazione di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio. Come da regolamento la decisione è stata sottoposta al voto online degli iscritti al portale del Movimento. Dalle 10 alle 19 di mercoledì hanno votato in 43 mila: la maggioranza (30 mila) ha ratificato l’espulsione. Solo in 13 mila si sono opposti.
IL TASSO DI PRESENZA
Secondo Grillo la procedura di espulsione parte da «svariate segnalazioni dal territorio di ragazzi, di attivisti, che ci dicevano che i 4 senatori Battista, Bocchino, Campanella e Orellana si vedevano poco e male».
Peccato però che in questi 10 mesi di legislatura senatori abbiano lavorato molto di più dei loro colleghi M5S.
Secondo i dati di Openpolis, i quattro senatori da espellere sono stati presenti a quasi 9 sedute parlamentari su 10.
La loro presenza media è dell’88,15%, superiore di quasi tre punti percentuali rispetto a quella del gruppo al Senato del Movimento 5 Stelle (85,8%).
IL LAVORO IN AULA
E non si può dire neanche che sprechino il loro tempo in aula.
Fabrizio Bocchino ad esempio (quasi 91% di presenze) è primo firmatario di 2 disegni di legge, 2 mozioni, 29 interrogazioni, e 165 emendamenti.
Luis Orellana (85% di presenze) ha al suo attivo 19 interrogazioni, 2 mozioni, 1 ddl, e 96 emendamenti, oltre alle attività nella commissione Affari Esteri e in quella Politiche dell’Unione Europea.
TAVERNA, PRESENTE A UNA SEDUTA SU DUE
Sono numeri che fanno impallidire colleghi ben più famosi.
Prendiamo Paola Taverna. La vulcanica senatrice pentastellata, continuamente lodata e sponsorizzata sul blog dal duo Grillo-Casaleggio, è la parlamentare più assente dopo Cristina De Pietro: in media è presente a una seduta su due (62%).
E il tempo che passa in aula non è certo utilizzato in modo più efficiente: la senatrice è firmataria soltanto di 2 ddl, tre mozioni, 13 interrogazioni e 25 emendamenti. Numeri piuttosto scarsi, considerato anche il poco impegno che richiede l’unica commissione di cui fa parte: Igiene e Sanita.
Ben meno presenti dei senatori sotto processo, sono anche colleghi come Michele Giarrusso, Paula Nugnes, Manuela Serra o Vito Crimi.
L’ex portavoce ha al suo attivo solo 3 ddl, 2 mozioni e 84 emendamenti.
LE ASSENZE DI DI BATTISTA
Persino i colleghi deputati si fanno vedere meno, come Matteo Dall’Osso (86,76%), Eleonora Bechis (85,47%) o Carla Ruocco (84,42%).
A fare scuola è poi il caso di Alessandro Di Battista.
Il volto del Movimento 5 Stelle, continuamente incensato dalle Tv e da Grillo, ha una presenza in Parlamento di appena il 78,7%.
Il tasso di assenza è a livelli record del 17%, vicinissimo alla media degli altri partiti tanto criticati dal Movimento 5 Stelle.
E nonostante sia solo in una commissione (Affari esteri) Di Battista in questi 10 mesi ha concluso poco o nulla. «Dibba» è primo firmatario di un solo ddl, di una mozione, di 7 interrogazioni e 9 emendamenti. Si fa vedere poco, ma forse si fa vedere bene. Almeno agli occhi di Grillo.
Francesco Oggiano
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