HARVARD, IL NUOVO MACCARTISMO DEL PRESIDENTE USA
ANCHE GLI STUDENTI STRANIERI DOVRANNO TROVARE UNA NUOVA COLLOCAZIONE, IL CAMPUS NON E’ PIU’ SICURO
Non è una fake, come parrebbe per forma e sostanza. È la drammatica realtà dell’America di Trump: la ministra della sicurezza Kristi Noem (quella che ha sparato al suo cane perché “inefficiente”, quella che si mette in posa davanti ai migranti stipati come pollame in un gabbione) ha confermato che l’università di Harvard non potrà più avere studenti stranieri – neppure quelli attualmente iscritti – perché è “un campus non sicuro”. Gli studenti non americani che già studiano a Harvard (quasi seimila) dovranno trovare “una nuova collocazione” o saranno espulsi.
Perché? Per “sradicare il male dell’antiamericanismo”. Una notizia del genere si autocommenta.
È una specie di sunto perfetto della teoria e della prassi maccartista, dunque nazionalista e allofoba in senso paranoico, oggi al potere in America. Ma vale ricordare che il senatore McCarthy era solamente il presidente di una commissione parlamentare. Trump è il presidente degli Stati Uniti, Noem un suo ministro di punta. L’atto politico è quello di “purgare” una delle più prestigiose università del mondo, dopo avergli già tagliato i fondi. Poiché niente al mondo è più cosmopolita e più transnazionale del mondo dell’università e della ricerca, il veto agli studenti stranieri è l’atto più violento che l’amministrazione Trump potesse adottare contro Harvard, cioè contro una delle massime istituzioni americane.
È presto per sapere le reazioni negli Stati Uniti, ma è da escludere che questo atto di violenza culturale e politica rimanga senza conseguenze. La notizia apre i principali siti di tutto l’Occidente. Speriamo ci rimanga a lungo.
(da La Repubblica)
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