I CINQUESTELLE FANNO SCAPPARE ANCHE TUTINO, LA RAGGI DOVRA’ RINNOVARE L’INSERZIONE “A.A.A. CERCASI ASSESSORE AL BILANCIO
SI E’ SFILATO L’ASSESSORE IN PECTORE DELLA RAGGI: “FALSITA’ DAGLI STESSI CHE DOVREBBERO APPOGGIARE LA GIUNTA”
“Non posso accettare accuse totalmente infondate e prive di ogni elemento di verità . Avevo dato la mia disponibilità consapevole delle difficoltà e dei rischi che l’impegno avrebbe comportato. Ma pensavo a difficoltà legate all’impegnativo lavoro che mi sarei trovato ad affrontare come assessore al bilancio della Capitale”.
Salvatore Tutino consegna all’Adnkronos il suo passo indietro rispetto alla poltrona di assessore al Bilancio a Roma, carica per la quale era considerato in pole position.
“Invece da diversi giorni – continua Tutino (riferendosi ad alcune prese di posizione di esponenti M5s, in particolar modo Roberto Fico) – sono sulla graticola sottoposto a esami surreali. Sono diventato oggetto di una contesa in cui, più che i curricula, contano le illazioni e dove le falsità e le beghe di una certa politica fanno aggio su professionalità e impegno. Gli attacchi, del tutto ingiustificati, da parte di esponenti della forza politica che dovrà sostenere le scelte della giunta, minano alla base ogni possibilità di un proficuo lavoro. Perciò, nel ringraziare la sindaca per la considerazione, ritiro la mia disponibilità a fare l’assessore al bilancio. Continuerò, con serenità e rinnovato impegno, a dare il mio contributo alla Corte dei conti”.
Eppure proprio stamattina la versione del magistrato era sembrata più morbida e possibilista. “Assisto a questa vicenda con un occhio distratto, sono impegnato nel mio lavoro alla Corte dei Conti”. Così in un’intervista al Messaggero.
Non replica alle critiche di una parte del Movimento 5 Stelle: “Lasciamo perdere. Io non voglio accusare nessuno, se mi dicono che appartengo alla casta mi vedo proiettato improvvisamente in un orizzonte sconosciuto”.
“La casta – osserva – da che mondo è mondo è collegata alla politica, quindi ai politici, non a me”.
Quanto alle ‘lungaggini’ sulla sua nomina, risponde così: “Io non sono alla ricerca di un lavoro, tra due mesi sarò in pensione. Una cosa è il senso delle istituzioni, un altro il dibattito politico, se la cosa si concretizzerà deciderò in autonomia come sempre ho fatto nella mia vita”.
Quindi aggiunge: “Se ho dato la disponibilità c’è un motivo che mi tengo per me, a prescindere dai soldi. Percepisco questo dibattito come spettatore”. “Non ho sponsor”, afferma: “Io sono un economista che lavora in mezzo ai numeri e ai testi. In questi giorni sono alle prese con un’ audizione che dovremo preparare come Corte”.
“Io sono disponibile, aspetto le decisioni delle persone competenti e con la casta non ho nulla a che fare”, conclude.
Poi la situazione è precipitata.
(da “Huffingtonpost“)
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