I DUE AMICI DEL REGIME DI KIM JONG-UN: UNO METTE IN DUBBIO CHE IL TERREMOTO SIA DOVUTO AL TEST NUCLEARE, L’ALTRO PARLA DEL MILAN
RAZZI: “I TERREMOTI CAPITANO OVUNQUE NEL MONDO”… LO STATISTA SALVINI: “GALLIANI HA FATTO IL SUO TEMPO”
Antonio Razzi si è sempre definito amico del regime di Kim Jong-Un, tanto da organizzare viaggi in Corea del Nord per tributare la propria solidarietà e ammirazione.
Ora, mentre il mondo intero condanna l’annunciato test con la bomba a idrogeno, il senatore di Forza Italia torna a schierarsi con il dittatore di Pyongyang, mettendo in dubbio che il sisma registrato in Corea del Nord sia stato provocato dall’esperimento nucleare e spiegando che chiunque ha il diritto di difendersi, anche con le armi nucleari.
“I terremoti capitano ovunque nel mondo e con tutte le esplosioni che ci sono ogni giorno, chi può dire con certezza di chi sia la responsabilità ? E poi, in questo caso non so se sia vero quel che si dice, cioè che il sisma sia stato provocato dal test nordcoreano. Penso, però, che qualsiasi nazione che debba difendere i propri cittadini può affidarsi a certe ‘soluzioni'”, ha dichiarato Razzi all’Ansa, annunciando che nei prossimi giorni incontrerà l’ambasciatore coreano.
Ma non c’è solo Razzi tra gli estimatori della dittatura comunista nord-coreana, ricordiamo la visita di Matteo Salvini di un anno fa e la sua intervista al “Corriere della Sera” in cui affermava: “ho visto un senso di comunità splendido, bambini che giocavano per strada e grande rispetto per gli anziani”. Non solo: “auspico che l’embargo nei loro confronti sia tolto”.
Per concludere “beh per quanto riguarda la libertà di stampa, d’accordo, lì non fanno altro che parlare del “Grande Maresciallo”, ma da noi non si cantano le lodi a Renzi tutti i santi giorni?».
Insomma “una specie di Svizzera”, per dirla alla Razzi.
Oggi però per Salvini, abituato a commentare anche gli annunci mortuari se gli viene comodo, l’esperimento nucleare nordcoreano non esiste, preferisce parlare del Milan: “penso che Galliani abbia fatto il suo tempo: basta!!!”.
Gli statisti si riconoscono anche in tribuna.
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