I GIORNALI SPAGNOLI NON SALVANO NESSUNO: GENERALITAT CATALANA IRRESPONSABILE, GOVERNO CENTRALE SENZA MEDIAZIONE POLITICA
“UNA FIGURA PENOSA IN TUTTO IL MONDO”
Il giorno dopo il referendum sull’indipendenza della Catalogna, tutti sotto processo sulla stampa spagnola.
Il quotidiano El Pais in un editoriale attribuisce la maggior parte delle responsabilità al governo catalano, ma non risparmia le critiche al governo centrale di Madrid. Rajoy è accusato di “passività e imperizia”. In sostanza, di non essere stato capace di gestire la crisi fin dall’inizio, facendo precipitare la Spagna in una spirale pericolosa per la democrazia.
Scrive El Pais
“Il governo centrale da un lato, e quello della Generalitat dall’altro, si sono precipitati ieri a cantar vittoria dopo la vergognosa giornata che i cittadini della Catalogna sono stati costretti a vivere a causa dell’arroganza xenofobica – in alleanza con le forze antisistema — rappresentata da Carles Puigdemont e dell’assoluta incapacità di gestire il problema da parte di Mariano Rajoy fin dall’inizio di questa crisi”.
La giornata di ieri — continua il quotidiano — “è stata una sconfitta per il nostro Paese, per gli interessi e i diritti di tutti gli spagnoli, sia catalani che di qualsiasi altro posto della Spagna, per il destino della nostra democrazia e per la stabilità e il futuro del sistema di coesistenza che ci siamo dati per quasi quarant’anni”.
E ancora:
“È chiaro che non siamo affatto equidistanti rispetto alle responsabilità che devono essere attribuite a coloro che hanno causato ieri questa distruzione monumentale della nostra democrazia, che avrà bisogno di anni per essere sanata. I principali colpevoli sono il presidente della Generalitat e il presidente del Parlamento […]. Ma nè i loro crimini flagranti nè la loro spavalderia possono giustificare la passività e l’imperizia del presidente Rajoy, la sua afasia politica, la sua inconsistenza nel dibattito pubblico” nè — prosegue il quotidiano — il fatto di aver delegato codardamente le responsabilità nell’amministrazione della giustizia.
Anche El Mundo, in un editoriale intitolato “Non un minuto da perdere di fronte all’indipendentismo”, dà la colpa per la “vergogna” che si è consumata ieri sia all’irresponsabilità della Generalitat che al “fallimento di un governo a lungo assente”. Un binomio che, insieme, ha prodotto soltanto caos.
“I massimi colpevoli” – sentenzia il quotidiano – sono le autorità catalane, responsabili di aver reso l’intera società ostaggio di un “progetto unilaterale di segregazione, vestito con design patriottico”. “Il loro comportamento non può essere giudicato da un editoriale, ma da un tribunale”.
Ma sulle spalle di Rajoy pesa un fallimento enorme: quello di “non essere stato in grado di impedire che immagini così drammatiche facessero il giro del mondo”. Quelle immagini, per El Mundo, non fanno che accrescere il capitale politico già accumulato dal separatismo, rafforzando e prolungando una ribellione che il premier si ostina a non voler considerare.
Di fronte a un’insurrezione che mina l’ordine legittimo, “il governo non può più ritardare l’adozione di misure per frenare i piani dei separatisti, compresa l’applicazione immediata dell’articolo 155 o la legge per la sicurezza dei cittadini, al fine di preservare la legalità e mettere i Mossos sotto il controllo dello Stato. Il governo non può perdere un minuto nè deve avere il polso tremante quando è ora di fronteggiare, con la legge in mano, i crimini dell’indipendentismo”.
A difendere l’uso della forza, giudicato inevitabile, è invece un editoriale di ABC Spagna, che scrive:
“L’intervento della Guardia Civile e della Polizia Nazionale ha risposto alla necessità inevitabile di ripristinare l’ordine giuridico, assicurare il primato della Costituzione e rispettare gli ordini giudiziari […]. L’uso della forza era legittimo, proporzionale e necessario. Le nostre forze di sicurezza hanno agito con una professionalità lodevole in uno scenario molto complicato”.
La Vanguardia, il principale giornale catalano, utilizza la parola “desolazione” per descrivere la giornata di ieri. Una desolazione che si sarebbe potuta evitare, e di cui sono responsabili entrambe le parti. “I governanti catalani non avrebbero mai dovuto forzare il cammino dell’unilateralismo […] e il governo spagnolo avrebbe dovuto creare un quadro di dialogo capace di creare nuovi consensi in Catalogna. Il governo spagnolo ha affrontato un atto di disobbedienza a un costo elevato. Ieri non c’è stato alcun referendum in Catalogna, prima i partiti lo riconosceranno e meglio sarà per tutti. Il governo di Mariano Rajoy, tuttavia, ha fatto più che garantire l’ordine costituzionale. Voleva inviare un messaggio di autorità a tutta la società spagnola: i catalani e il resto della società spagnola. Un gesto di autorità particolarmente pensato per i suoi elettori. Un gesto di fermezza davanti agli altri governi europei in un momento difficile per l’Unione. Il prezzo di questa politica di fermezza, mai accompagnato da una reale proposta di dialogo, è alto”.
“E adesso, cosa fare?”, si domanda il quotidiano catalano. “È necessario aprire immediatamente percorsi di dialogo reali. Dobbiamo avere il coraggio di proporre la creazione di una commissione indipendente composta da giuristi e personaggi di rilievo che in breve tempo possa offrire al governo spagnolo e al governo della Generalitat una via d’uscita che, una volta concordata, possa essere votata dalla società catalana, come primo passo […]”.
Quanto a Barcellona, “il Parlamento catalano dovrebbe affrontare la questione senza frenesie. Nella Generalitat sono necessarie nuove maggioranze. A questo proposito, vogliamo essere chiari. La dinamica politica catalana non può rimanere nelle mani di un partito con appena l’8% dei voti nelle ultime elezioni […]. Servono dignità , intelligenza, volontà di disinfiammare gli animi e ricerca di una via d’uscita che possa essere liberamente votata dai cittadini della Catalogna”, insiste il quotidiano catalano.
(da “Huffingtonpost”)
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