I MAESTRI PASTORI DI SAN GREGORIO ARMENO HANNO RIFIUTATO DI INCONTRARE SALVINI
GLI ARTIGIANI DELLA STRADA DEI PRESEPI DI NAPOLI: “NON ABBIAMO NULLA DA SPARTIRE CON LA POLITICA, I NOSTRI INTERLOCUTORI SONO LE ISTITUZIONI”
La visita di Matteo Salvini in Campania non è stata un successone soltanto a via Calata Capodichino: il Mattino racconta oggi che anche i maestri pastorai di San Gregorio Armeno, ovvero gli artigiani della strada dei presepi famosa nel mondo, hanno preferito non presentarsi all’hotel Paradiso dove li attendeva il Capitano: non hanno voluto che qualcuno potesse lasciare il proprio marchio impresso su San Gregorio Armeno «che non ha niente a che spartire con la politica, nè di sinistra nè di destra ma attende risposte dalle istituzioni», ha spiegato al quotidiano Gabriele Casillo, portavoce dei pastorai.
Lo strappo con Salvini s’è manifestato tramite un comunicato diffuso pochi minuti prima dell’appuntamento. Il documento sottolinea come l’interessamento da parte del mondo della politica, di qualunque colore, meriti un “grazie” da parte degli artigiani dei pastori. «L’Associazione degli artigiani e dei commercianti di via San Gregorio Armeno esprime una chiara e forte condanna alla registrata distorsione mediatica, in atto nei confronti della stessa, e relativa all’incontro chiesto dal senatore Matteo Salvini, leader e segretario della Lega. Nel reiterare che l’Associazione è apolitica ed apartitica, ed ispirata alla sincera democraticità , l’incontro avrebbe visto la stessa, ad oggi ancora in attesa di un auspicato confronto con il presidente della Regione Campania, come uditrice e non attrice”
La fastidiosa interferenza della spettacolarizzazione digitale, realizzata mediante “operazioni di remind”, ha generato un evidente gap tra realtà fenomenica e realtà percepita; il differenziale prodotto rende inopportuno l’incontro.
Nel ringraziare i partiti politici tutti che, ad oggi, hanno mostrato particolare sensibilità e coinvolgimento nelle denunciate problematiche, attendiamo un meeting con il naturale e legittimo contraddittore ovvero con gli organi istituzionali in carica».
(da “NextQuotidiano”)
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