I PAPABILI: NIENTE SMS SOLO LA FUMATA BIANCA DIRA’ CHE E’ FATTA
SCOLA-OUELLET DA UNA PARTE E SCHERER-SANDRI DALL’ALTRO…SE NON SI DECIDE NEI PRIMI SCRUTINI SUBENTRANO GLI OUTSIDER RANJITH, DOLAN, O’MALLEY, ERDO, SCHONBORG, VINGT-TROIS
«Sulla carta si profila un Conclave breve, in scia agli ultimi tre, tutti risolti con una media di poco più di cinque scrutini ciascuno», fanno sapere diversi cardinali elettori pronti a entrare in Sistina.
Se così fosse Angelo Scola (71 anni), arcivescovo di Milano, candidato dei riformatori non italiani, vedrebbe aumentare velocemente il proprio bagaglio di 35-40 voti.
Su di lui, però, devono convergere da subito i voti dell’altro riformatore, il franco canadese Marc Ouellet (68 anni) che vanta tra i 10 e i 15 voti
Entrambi devono fare i conti coi curiali che potrebbero non permettere a Scola di raggiungere il numero di 77 voti che servono per l’elezione.
Solo dopo il 34esimo scrutinio si effettua il ballottaggio tra i due più votati. Il candidato dei curiali è il brasiliano Odilo Pedro Scherer (63 anni), arcivescovo di San Paolo, che parte con un pacchetto di 25-30 voti.
Certo, non è l’unico “romano” in gara.
Ci sono anche l’argentino Leonardo Sandri (69 anni), prefetto delle Chiese orientali; Malcolm Ranjith (65 anni), singalese arcivescovo di Colombo; e Francesco Coccopalmerio (75 anni), presidente dei testi legislativi
Ciò che fa pensare a un Conclave rapido sono anche le parole di ieri di padre Federico Lombardi, portavoce vaticano: «Vi assicuro che su 115 elettori non sono molti quelli che devono preoccuparsi di riflettere su quale nome scegliere da Papa».
Segno che la rosa è ristretta, e che i due gruppi potrebbero guerreggiare soltanto sulla carta.
E arrivare presto all’elezione il cui esito, come ha detto ancora Lombardi, verrà reso noto dalla fumata bianca.
Nessun giornalista, insomma, «sarà avvisato via sms», come è avvenuto in questi giorni di Congregazioni generali
Eppure la situazione odierna molto ricorda il secondo conclave del ’78. Entrarono in Sistina due candidati: il conservatore Giuseppe Siri, e il più progressista Giovanni Benelli. Siri sfiorò l’elezione, ma dopo una situazione di stallo venne fuori Karol Wojtyla.
Oggi gli outsider pronti a subentrare sono cinque: Peter Erdo (60 anni), arcivescovo di Budapest che però non sembra spasimare per l’elezione; Timothy Dolan (63 anni), arcivescovo di New York; Sean O’Malley (68 anni), arcivescovo di Boston; Christoph Schà¶nborn (68 anni), arcivescovo di Vienna; e Andrè Vingt-Trois (70 anni) arcivescovo di Parigi. §
Una volta eletto il nuovo Papa sceglierà il segretario di Stato.
I riformatori puntano su diplomatici di nunziature estere come sono Luigi Ventura, nunzio in Francia, e Pedro Là³pez Quintana, nunzio in Canada.
I curiali su una soluzione interna: Giuseppe Bertello, presidente del governatorato, o Mauro Piacenza, prefetto del Clero. Sullo sfondo resta il nome di prestigio del corso Dominique Mamberti, segretario per i rapporti con gli Stati.
(da “La Repubblica”)
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