I TIMORI DI SCHLEIN: LA SEGRETARIA PD IN CONTATTO CON CONTE PER IL CASO RICCI
L’AVVISO DI GARANZIA “TEMPESTIVO” DELLA MAGISTRATURA QUANDO RICCI ERA IN TESTA NEI SONDAGGI
Si chiamano e si richiamano. È da due giorni che Elly Schlein e Giuseppe Conte hanno convulse conversazioni telefoniche sul «caso Ricci». Al Nazareno stanno con il fiato sospeso. Il leader del Movimento Cinque Stelle «sta facendo storie», sussurrano preoccupati al Partito democratico. «Quando si tratta di legalità io non guardo in faccia a nessuno», spiega lui alla segretaria del Pd. L’ex premier vuole capire, vuole aspettare per avere un «quadro più chiaro».
A Schlein, perciò, non resta che attendere. E riflettere con i suoi sui possibili sviluppi della situazione. I ragionamenti che vengono fatti si snodano tutti lungo lo stesso filo con un interrogativo di fondo: «Conte sta cercando di alzare la posta per la trattativa nelle altre Regioni?». Una domanda e una speranza. Perché se così fosse il Pd non avrebbe problemi: «Quella è una dinamica fisiologica nelle coalizioni». Se invece l’ex premier decidesse all’improvviso di scartare allora sarebbero guai.
Ricci sarebbe costretto a ritirarsi e senza di lui il Pd potrebbe
dire addio al sogno di strappare le Marche a Fratelli d’Italia. Se non altro perché trovare un altro candidato a poco più di due mesi dalle elezioni rappresenta una missione impossibile.
Dunque su quella partita elettorale, che al Nazareno davano praticamente per vinta, si addensano nubi: l’esito, dopo questa botta, anche se Conte non fa retromarcia, non è più scontato.
Il distacco da Francesco Acquaroli nei sondaggi era di qualche punto e al Pd prevedono già che lo stillicidio degli interrogatori, le fughe di notizie e le indiscrezioni sui giornali non aiuteranno, anche se tutti sulla buona fede di Ricci metterebbero la mano sul fuoco.
«Io son tranquillissimo — ha ripetuto lui alla segretaria — perché sul serio non mi sono mai occupato di queste cose. Erano gestite dai dirigenti del Comune. Spiegherò tutto al procuratore e chiarirò questa vicenda».
Ma di grane al Nazareno ne hanno anche altre riguardo alle Regionali che verranno. In Puglia la fibrillazione è al massimo. Antonio Decaro sta dicendo in giro che lui si trova «tanto bene a Bruxelles», che presiede una commissione di prestigio e che è «appena stato eletto eurodeputato e andarsene via dopo così poco tempo è complicato».
Ai piani alti del Partito democratico sperano che si tratti solo di una forma di pressing dell’ex sindaco di Bari per convincere il Pd a intervenire su Michele Emiliano. Elly Schlein finora non lo ha fatto. Non si è mossa per convincere il presidente uscente della Puglia a fare un passo indietro e a non candidarsi al consiglio regionale
Ma una cosa è certa: Decaro con Emiliano non scenderà mai in pista. Già adesso ha i suoi dubbi, che riguardano non solo il ruolo all’Europarlamento ma anche il rischio — spiegano i suoi — «che da presidente della Regione debba rispondere degli errori della gestione precedente».
In Puglia il centrodestra presenterà il forzista Mauro D’Attis. Un «candidato a perdere» lo hanno definito al Pd.
(da “Corriere della Sera” )
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