IGNAZIO VISCO, GOVERNATORE DI BANKITALIA, CHIEDE DI ADOTTARE UNA LEGGE SUL SALARIO MINIMO: “MOLTI LAVORATORI NON SONO COPERTI DAI CONTRATTI COLLETTIVI, SERVE A LORO”
A DARE MAN FORTE CI PENSA L’ISTAT: “IL SALARIO A 9 EURO SARÀ UN SALVAGENTE PER TRE MILIONI DI PERSONE” – UNA RETRIBUZIONE MINIMA DI 10 EURO SAREBBE UN TOCCASANA PER 5,2 MILIONI DI LAVORATORI
II governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco torna a chiedere il salario minimo per quei lavoratori “non coperti dai contratti” ma non “entrano nel livello della retribuzione che non deve essere troppo alto ma va stabilito da chi ne ha la responsabilità”.
Intervistato da Skytg24, Visco ha rilevato come “si dice che in Italia c’è già un salario contrattuale ma molti non sono coperti da questi contratti e credo siano quelli” che devono avere una “retribuzione ragionevole”.
L’inflazione ha colpito i salari nella stragrande maggioranza dei Paesi Ocse, il calo medio in termini reali nel primo trimestre di quest’anno è stato del 3,8%. Ma per l’Italia l’arretramento dei salari reali è più del doppio, del 7,3%, comunque il più alto tra le principali economie, sottolinea l’organizzazione di Parigi. Tanto più che da noi, «alla fine del 2022, i salari reali erano calati del 7% rispetto al periodo precedente la pandemia».
Un salario minimo di 9 euro, ribadisce l’Istat nell’audizione alla Commissione Lavoro della Camera, avrebbe un impatto di rialzo immediato delle retribuzioni per circa tre milioni di lavoratori in Italia. Se invece si considera il salario minimo di 10 euro, previsto da altre proposte di legge depositate in Parlamento, i lavoratori avvantaggiati arriverebbero a 5,2 milioni.
L’adozione di un salario minimo in Italia viene espressamente raccomandata dal direttore della sezione Lavoro e Affari Sociali Stefano Scarpetta, che suggerisce anche di affidare a una commissione che includa le parti sociali il compito di valutarne il livello.
Quasi la metà dei dipendenti a bassa retribuzione, ricorda l’Istat, «è concentrato in tre specifici settori: i servizi di alloggio e ristorazione, i servizi di supporto alle imprese (in prevalenza agenzie interinali e imprese di pulizia) e i servizi alla persona (di cura, intrattenimento, istruzione). Maggiormente penalizzati donne e giovani, soprattutto nel Mezzogiorno.
(da agenzie)
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