IL COPRIFUOCO DEI SINDACI DIVENTA UN MISTERO: DAL DECRETO SPARISCE LA FRASE SUI PRIMI CITTADINI CHE DOVREBBERO CHIUDERE PIAZZE E STRADE
LO SCARICABARILE: CONTE SCARICA SUI SINDACI LA DECISIONE, I SINDACI NON VOGLIONO PERDERE I VOTI DEI COMMERCIANTI E VOGLIONO POTER DIRE “E’ COLPA DEL GOVERNO”: LA SOLITA FARSA ALL’ITALIANA
L’Anci ha cannoneggiato verso mezzanotte: “E’ uno scaricabarile, non lo accettiamo”. Il suo rappresentante, Decaro, sindaco di Bari, ha rincarato la dose stamane parlando a Radio Capital: “Governo scorretto, decideremo il coprifuoco con le Asl, mai più nelle cabine di regia col governo”. Ma a chi spetta davvero decidere le chiusure dei vituperati luoghi della movida?
Già , perchè tra la bozza, le parole in conferenza stampa di Conte e la versione definitiva del Dpcm sparisce ogni riferimento ai primi cittadini. Nel comma 2-bis dell’Art.1 “Misure urgenti di contenimento del contagio sull’intero territorio” sparisce la frase “I sindaci dispongono la chiusura al pubblico”, e lo stesso comma diventa: “Delle strade o piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento, può essere disposta la chiusura al pubblico”.
Già , disposta, ma da chi? Se lo chiede anche il sindaco di Bergamo Giorgio Gori che twitta: “Nel testo definitivo è stato tolto il riferimento esplicito ai Sindaci che c’era nella bozza, citato da Conte in conferenza stampa. Ma non si dice a chi competerebbero quelle misure: se ai Sindaci, ai Prefetti, ai Presidenti di Regione. Nè con quali mezzi si possano attuare.”
Oltre a Gori fioccano le rimostranze di sindaci come Luigi De Magistris (Napoli) e Rinaldo Melucci (Taranto) per i quali attuare il coprifuoco è “decisione non praticabile”, “non gestibile” dai primi cittadini.
Per il leghista Alan Fabbri (Ferrara) il governo “scarica la responsabilità , ma mancano misure di ristoro”.
Il giallo si infittisce grazie ai retroscena che raccontano di una promessa notturna di modifiche al testo finale, fatta in una telefonata dallo stesso premier Conte al presidente dell’Anci Decaro.
A chiarire ci prova con la luce del giorno il ministro per gli Affari regionali Boccia: “Nel Dpcm c’era una norma che richiamava espressamente i sindaci. Quella norma è stata smussata. Detto questo, se c’è un quartiere da chiudere lo decidono i sindaci e non c’era neanche bisogno di inserirlo nel Dpcm perchè è già così”, è un potere dei sindaci.
(da agenzie)
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