IL CROLLO DEI CINQUESTELLE: GELO E DISPERAZIONE TRA I MILITANTI
LO SLOGAN “VINCIAMO NOI” DIVENTA “VINCIAMO POI” ….E C’E’ CHI RICORDA A GRILLO LA SUA FRASE: “O VINCO O ME NE VADO”
“Non so se svenire o mettermi a piangere… domani sarò in lutto”. E’ uno dei tanti commenti, molti dei quali affranti e/o arrabbiati, che proliferano sul blog di Grillo dopo la pubblicazione dei primi risultati e proiezioni delle elezioni europee 2014. Sembra che i punti di differenza dal Pd siano venti.
E’ la risacca, devastante, dello tsunami grillino del 2013.
Sul blog del leader serpeggia disperazione, tanta rabbia nei confronti degli italiani che non hanno votato M5S, in generale uno sconcerto assoluto e deprimente.
C’è chi fa autocritica (“abbiamo usato toni troppo alti, troppo violenti”), chi denuncia fantomatici brogli (“è palese”), chi un neoberlusconismo di ritorno, chi comincia a dubitare del leader (“Beppe è straordinario, ma spaventa e parecchio una buona parte della popolazione”).
E chi, senza più speranze di vincere democraticamente, inneggia alla “disobbedienza civile”.
Una lunga notte.
“Sarà una lunga notte”, ha commentato a caldo Roberta Lombardi del M5S (già portavoce del partito) dopo i primi exit poll e proiezioni, che sottolineano una vittoria schiacciante del Pd.
Tuttavia, ostentano sicurezza i rappresentanti pentastellati. Predicano calma. Ma, a parte le sparute frasi della Lombardi e un successivo (ma brevissimo) intervento di Nicola Morra (altro portavoce), nessuno parla. Nessuno.
Perchè c’è la paura, e oramai forse l’evidenza, di un incredibile, inaspettato, devastante flop.
Il banchetto alla Camera.
Di certo, per adesso, c’è solo che sarà allestito un banchetto davanti alla Camera in Piazza Montecitorio domani, dalle ore 14: in questa sede, fanno sapere dal partito, senatori e deputati commenteranno i primi dati delle amministrative e quelli ormai definitivi delle europee.
La sede del M5S, durante le prime ore dello spoglio, è stata praticamente abbandonata da tutti i parlamentari stellati.
Lo slogan “Vinciamo noi” si è tramutato in una chimera agghiacciante. “Ma chi è quel cretino che ha scelto uno slogan così idiota”, scrive sul blog un fedele grillino.
E in Rete e sui social network lo scherno è servito con “Vinciamo poi”.
“Un altro mondo”.
“L’attesa sarà importante. Abbiamo pieno rispetto per le scelte degli elettori e quindi attendiamo i dati”, ha detto brevemente il senatore M5S Nicola Morra, avvertendo che exit poll e proiezioni “appartengono a un altro mondo”.
Quelle diffuse finora “sono proiezioni, anche se ci dessero al 70% noi attenderemmo il voto reale” prima di commentare.
“Io ho il massimo rispetto per il voto espresso dagli elettori – ha aggiunto – attendiamo i risultati, c’è tempo”. Ma lo psicodramma è evidente.
L’aut-aut di Grillo.
Intanto, c’è chi ricorda le parole di Grillo, che qualche settimana fa a Repubblica era stato esplicito: “Stavolta bisogna che la gente capisca che dobbiamo fare un culo così a tutti. Perchè su una cosa non ho dubbi: o vinciamo, o stavolta davvero me ne vado a casa. E non scherzo”.
E ora tutti, al pub, in casa o sulla Rete, si stanno chiedendo: Grillo manterrà la parola data?
C’è già chi lo sprona pubblicamente a farlo, come Lorenzo Guerini del Pd: “Aspettiamo che la coerenza di chi l’ha tanto sbandierata in questo mesi venga messa in pratica”.
(da “La Repubblica“)
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