IL GIALLO DEL TELEFONO SCOMPARSO DI NOGARIN
LE OPPOSIZIONI CHIEDONO PERCHE’ IL SINDACO NON ABBIA DENUNCIATO IL FURTO… E’ ACCADUTO PROPRIO NEI GIORNI DELLE PERQUISIZIONI ANPS CHE LO VEDONO INDAGATO
“Nogarin chiarisca le sue strane dimenticanze” è l’invito delle opposizioni.
Cos’è accaduto? La mattina del 5 aprile scorso Nogarin racconta di essere stato vittima di un furto e di aver sporto denuncia: qualcuno ha aperto la sua auto e preso alcuni oggetti, dal portatile al tablet alla macchina fotografica.
La stessa mattina dell’acquisizione dei documenti sul caso Aamps. Cioè l’inchiesta sull’azienda dei rifiuti che vede indagato lo stesso sindaco di Livorno per abuso d’ufficio e falso in bilancio.
Giorni fa il capogruppo del Pd Pietro Caruso solleva la questione in consiglio comunale: “Il sindaco ha denunciato il furto del suo cellulare di lavoro, ma non lo ha comunicato in consiglio comunale. Una mancanza gravissima”.
E dunque: “Perchè non lo ha detto?”. Tanto che qualcun altro chiede: “C’erano dati sensibili?”.
In sostanza, il sospetto che si solleva è che lo smarrimento sia da mettere in relazione con l’inchiesta su Aamps. “Insinuazioni ridicole”, replica il sindaco Nogarin.
“Nogarin il 5 aprile scorso, mentre è in corso una maxiperquisizione della guardia di finanza, denuncia che la notte precedente sono stati rubati il suo Pc e il suo tablet lasciati nell’auto. E dopo 5 mesi torna in questura, perchè aveva dimenticato di denunciare che anche i suoi due telefoni erano spariti nel furto di aprile. Ma anche in questa occasione si guarda bene dal darne notizia, nonostante sia coinvolto il telefono istituzionale”, ricostruisce il segretario toscano.
Aggiungendo: “A svelare il tutto, tramite regolare richiesta di accesso agli atti, è stato il gruppo del Pd. E il giornale ‘Il Tirreno’ ci racconta che la mattina successiva al furto, Nogarin rispondeva a quei numeri telefonici le cui sim sarebbero sparite la notte precedente”.
Ragion per cui, il sindaco di Livorno, insiste Parrini, “deve chiarire”.
Anche se, politicamente, conclude Parrini “tra assessori chiacchierati, firme false, rimborsi sospetti, comportamenti amministrativi deprecabili, faide interne, e mail cruciali non lette, in Toscana come a Roma o in Sicilia il mito della casa di vetro grillina è andato in mille pezzi da tempo”.
Nogarin replica che è già tutto chiaro: “Come sindaco di Livorno, ho subito un danno enorme che sfiora i 16mila euro per il quale non avrò mai un indennizzo. In quei giorni hanno tentato di entrarmi in casa, due giorni prima mi hanno squarciato le gomme dell’automobile eppure non ho chiesto un euro al Comune, ho pagato tutto di tasca mia. Nonostante, come è evidente a tutti, l’obiettivo di quegli atti vandalici non fosse Filippo Nogarin privato cittadino, ma il sindaco di Livorno. Nonostante tutto questo, oggi mi si mette alla berlina, insinuando che avrei indebitamente chiesto un cellulare nuovo a spese del Comune. Un’insinuazione ridicola”.
E aggiunge a proposito delle ricostruzioni: “La mattina del 5 aprile quando sono andato in questura ho dimenticato, tra le mille cose dell’elenco degli oggetti rubati, di segnalare anche il modem i cellulari ed altre cose apparentemente meno importanti. Anche perchè si trattava di apparecchi che non utilizzavo se non come “muletti”. La sim con il numero di servizio, infatti, l’avevo inserita in un mio cellulare privato, che ho utilizzato per svolgere il mio incarico e che per fortuna quella notte era nel mio appartamento. Lo scorso agosto, poi, si è rotto uno dei miei cellulari. A quel punto ho ritenuto giusto chiederne la sostituzione al Comune: per farlo ho dovuto fare l’integrazione alla denuncia in questura, elencando anche i cellulari che mi erano stati rubati dall’automobile”.
Ma al consigliere regionale Francesco Guzzetti non basta: “Perchè il sindaco ha aspettato agosto prima di denunciare il furto dei due telefonini? Perchè non l’ha fatto subito ad aprile?”, chiede il consigliere livornese.
Nogarini deve perciò “spiegare e far capire a tutta la città quello che è accaduto ai telefonini del primo cittadino di Livorno”, insiste Gazzetti.
(da “Nexquotidiano”)
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