IL GIORNALE PUNTA DI BATTISTA: DAI DOCUMENTI DEPOSITATI L’AZIENDA DI FAMIGLIA DOVE ALESSANDRO E’ SOCIO NON PAGA I LAVORATORI
53.000 EURO DI DEBITI VERSO I DIPENDENTI, 151.000 EURO DI DEBITI VERSO LE BANCHE, 135.000 DI DEBITI VERSO I FORNITORI, 60.000 DI DEBITI TRIBUTARI
Il Giornale oggi va all’attacco di Vittorio Di Battista e Alessandro Di Battista parlando della Di.Bi.Tech, ovvero dell’azienda di ceramiche e sanitari di proprietà della famiglia, che, secondo la visura camerale, ha 53mila e 370 euro di debiti verso i dipendenti, 151.578 euro di debiti verso le banche; 135.373 euro di debiti verso i fornitori; 60.177 euro di debiti tributari.
Costituita il 20 settembre 2001 da Vittorio Di Battista (che è presidente del consiglio di amministrazione), la Di.Bi Tec ha sede a Roma, in via Latina numero 20, e ha come oggetto sociale «la produzione industriale, la lavorazione di manufatti in ceramica e affini, di apparecchi igienico sanitari».
I soci sono Alessandro Di Battista (30%), Maria Teresa Di Battista (30%), Vittorio Di Battista (20%), Leonardo Salvini (15%), Carmela Traversari (5%).
La società ha presentato l’ultimo bilancio nel 2016 e i debiti verso i dipendenti ammontano infatti, nell’ultimo esercizio, a 53.370 (ma potrebbe essere il TFR?). Ma non ci sono solo quelli:
La Di.Bi Tec S.r.l. è debitrice anche nei confronti dello Stato. A pesare ci sono infatti i mancati versamenti tributari. Si tratta di 60.177 euro (in cui la parte del leone lo fa il debito Iva) e anche questi si sono innalzati rispetto all’esercizio precedente, quando a bilancio erano iscritti 40.550 euro.
Oltre ai debiti tributari, la società della famiglia Di Battista ha debiti anche verso «gli istituti di previdenza e sicurezza sociale». I debiti verso l’Inps sono di 7.715 euro e questi — a conferma della buona fede con cui si estrapolano i dati — sono leggermente diminuiti: nell’esercizio precedente erano di 8.244 euro.
I revisori dei conti, visionati i dati, registrano che la società ha ridotte dimensioni (non ha dirigenti). Un debito di 53.370 euro verso i dipendenti è spia di ritardi notevoli nei pagamenti, dice il quotidiano, anche se ad occhio potrebbero essere anche i soldi necessari per l’accantonamento del trattamento di fine rapporto.
Nonostante numeri così compromessi, in realtà la Di.bi Tec srl possiede dei titoli bancari «Carivit» pari a 116.227 euro: sono titoli della Cassa di Risparmio della Provincia di Viterbo.
Il padre di Alessandro Di Battista è intervenuto spesso nell’attualità politica in questi anni, non mancando di farsi notare: come quando ha minacciato Mattarella rimediando un’indagine a cui ha dato l’ok il ministero della Giustizia guidato dal M5S Alfonso Bonafede.
Lo show di Vittorio Di Battista a Italia 5 Stelle è stato molto apprezzato mentre nulla sappiamo delle critiche successive nei confronti di Di Maio e del governo con la metafora del tonno rimasto nella scatoletta.
Alessandro Di Battista in questi mesi si è ripetutamente scagliato contro i genitori di Renzi all’epoca in cui scoppiavano le inchieste giornalistiche sul padre di Di Maio, Antonio.
Ieri si parlava anche di un possibile vertice tra Beppe Grillo, lo stesso Di Maio e Di Battista a Natale per preparare il rilancio del MoVimento 5 Stelle che oggi è un po’ in crisi nei sondaggi, “mangiato” dalla Lega di Salvini.
Ma lo stesso Alessandro Di Battista, che sarebbe la carta nascosta che il M5S è pronto a giocarsi alle Europee, potrebbe continuare il suo giro del mondo, come si evince dai contatti per un altro contratto con la tv del Fatto Loft dopo quelli che lo hanno portato in America.
(da “NextQuotidiano”)
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