IL GIORNALISTA IMBAVAGLIATO IN STILE BRIGATE ROSSE, COME IL “SECOLO D’ITALIA” E’ CADUTO IN BASSO
UN ASSIST PERFETTO PER LA SINISTRA: “VOGLIONO INTIMIDIRE LA INFORMAZIONE LIBERA”… PAOLO BERIZZI E’ UN GIORNALISTA CHE VIVE SOTTO SCORTA PER AVER DENUNCIATO EPISODI DI RAZZISMO E ORGANIZZAZIONI NEONAZISTE
Il cronista di Repubblica imbavagliato, sullo sfondo di un manifesto rosso con la scritta “Brigate rosse”.
È l’ultimo attacco che il Secolo d’Italia, con un articolo a firma del suo direttore Francesco Storace, ha fatto al giornalista Paolo Berizzi e alla sua rubrica, “Pietre”, pubblicata su Repubblica da fine novembre.
Un appuntamento quotidiano in cui il giornalista – sotto scorta per il suo lavoro di inchiesta – evidenzia ogni giorno un episodio di antisemitismo, razzismo, xenofobia.
Un appuntamento diventato quotidiano per i lettori di Repubblica. Ma che il Secolo d’Italia vorrebbe ribattezzare Le Iene. Imbavagliandone l’autore.
Un assist perfetto per il il Pd che attacca: “L’idea è che chi non la pensa come loro, debba avere la bocca chiusa. Intollerabile”.
L’immagine è stata pubblicata a fine novembre, in concomitanza con l’avvio della rubrica di Berizzi. Ma è solo negli ultimi giorni che, sui social, è scoppiata la polemica, con molti lettori che hanno voluto testimoniare la loro solidarietà a Repubblica e al suo inviato speciale:
“Hanno sempre lo stesso chiodo, imbavagliare l’informazione libera”, scrive Ruggero su Twitter. “No ai bavagli, la bocca deve essere tenuta bene aperta per denunciare ogni episodio che testimonia che ancora c’è chi vuole farci tornare in mente gli orrori del secolo scorso”, ragiona il dem Fiano.
Solidarietà anche dall’Anpi, attraverso il segretario provinciale di Milano: “È un attacco ignobile a chi ha denunciato il pericolo connesso al risorgere di movimenti neonazisti – scandisce il presidente milanese dell’Associazione nazionale partigiani, Roberto Cenati – Questi attacchi rientrano in quel clima di insopportabile intolleranza dovuto al ritorno di ideologie razziste, antisemite e xenofobe in Italia e in Europa”.
Il comunicato della direzione, della redazione e del cd
Ancora una volta Paolo Berizzi è stato insultato e minacciato. La direzione, il Cdr e la redazione di Repubblica gli sono vicini sapendo che Paolo non si lascerà di certo intimidire da chi non gradisce e anzi ha paura del suo lavoro.
(da “La Repubblica”)
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