FIORAMONTI RESPINGE LE ACCUSE DEI VERTICI M5S: “SISTEMA RIMBORSI POCO TRASPARENTE”
“LE MIE ULTIME RESTITUZIONI SARANNO DONATE SUL CONTO DEL TECNOPOLO MEDITERRANEO PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE DI TARANTO”
“Mi stupisce che tante voci della leadership del M5s mi stiano attaccando. E per che cosa? Per aver fatto solo ciò che ho sempre detto”.
Lo afferma in un lungo post su Facebook l’ex ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti rispondendo alle critiche arrivata dai Cinquestelle dopo la sua decisione di lasciare il governo.
“Non possono mancare le solite polemiche sui rimborsi. In tanti, nel Movimento, abbiamo contestato un sistema farraginoso e poco trasparente di rendicontazione”, aggiunge Fioramonti.
“Dopo aver restituito puntualmente per un anno, come altri colleghi, ho continuato a versare nel conto del Bilancio dello Stato e le mie ultime restituzioni saranno donate sul conto del Tecnopolo Mediterraneo per lo Sviluppo Sostenibile, un centro di ricerca pubblico che, da viceministro prima e da ministro poi, ho promosso a Taranto, una città deturpata da un modello di sviluppo sbagliato. Ed invito anche altri parlamentari 5 Stelle a fare lo stesso, non appena il conto sarà attivo”, sottolinea Fioramonti.
“Ho chiesto a tutto il governo di fare di più per finanziare il Tecnopolo – aggiunge Fioramonti – che ad oggi riceve un esiguo finanziamento annuale di 3 milioni, perchè è forse il segno più concreto per una comunità civica che, come tutti noi, ha bisogno di futuro. Sarebbe un piccolo gesto per dimostrare che la ricerca, soprattutto quella che può migliorare la qualità della vita, ci sta davvero a cuore”.
Anche in questa occasione, Fioramonti rinnova dunque le sue critiche alla gestione di vertice M5s e rileva che “in tanti, nel Movimento, abbiamo contestato un sistema farraginoso e poco trasparente di rendicontazione”.
Quanto al suo addio al governo, il ministro dimissionario confida il suo stupore per le critiche dal suo partito solo “aver fatto solo ciò che ho sempre detto”. “Mi sarei in realtà aspettato il contrario: sarebbero dovuti essere loro a chiedermi di onorare la parola data favorendo le dimissioni, invece di chiedermi di fare – sottolinea ancora – quello che i politici italiani hanno sempre fatto: finta di niente”.
(da agenzie)
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