IL GOVERNO RENZI-VERDINI IN AFFANNO, MATTEO AUTOBIOGRAFICO “C’E’ CHI HA PAURA DI PERDERE LA POLTRONA”
IL RAGLIO DELL’ASINO, IL SALTO DEL CANGURO E LO ZERBINO… RENZI PENSA DI ESSERE IN KOREA, LA MAGGIORANZA FA DECADERE 1400 EMENDAMENTI, GRASSO FORMATO STUOINO… LA BATTUTA MIGLIORE E’ DI CIVATI: “PENSAVO DI ESSERE STATO ELETTO IN UNA COALIZIONE CON SEL, NON CON VERDINI”
Un risultato la prima giornata di votazioni in Senato sugli emendamenti alle riforme costituzionali ce l’ha ed è solo un dato politico: il legame già flebile tra Pd e Sel va in frantumi con tanto di rissa tra il sottosegretario Luca Lotti (pretoriano e buttafuori empolese di Matteo Renzi) e Nichi Vendola.
Per il resto l’Aula di Palazzo Madama per la maggioranza si trasforma in un pantano
In Senato si è lavorato a fatica, con ripetute contestazioni, grida, cori da parte delle opposizioni: di Sel nei confronti del Pd, del Movimento Cinque Stelle nei confronti del presidente Piero Grasso, della Lega nei confronti di entrambi.
Una volta arrivati in Aula è successo quanto avevano promesso le opposizioni: “Sarà una guerra”.
Virgola per virgola, parola per parola, si è andati avanti a un millimetro all’ora.
In un intero pomeriggio si è arrivati a fatica a 5 voti.
Il punto di scontro sono stati soprattutto gli emendamenti che avrebbero introdotto il Senato elettivo.
E solo la bocciatura di uno di questi ha sbloccato la situazione: un no che ha automaticamente fatto decadere altri 1400 proposte di modifiche analoghe, in base a una opinabile “legge del canguro”.
Impazza Grasso che tiene lo strascico alla sposa e viene accusato dai Cinquestelle di essere uno zerbino.
E quando Calderoli gli ricorda le norme del regolamento si arrampica sugli specchi per difendere l’indifendibile.
Pd e Sel, ma non solo, si lanciano addosso le accuse di ricatto, la parola più pronunciata nelle agenzie di stampa.
Lo dicono Nicola Fratoianni e Nichi Vendola (i vertici di Sinistra e libertà ) al governo e ai democratici, lo dicono il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi e il presidente del Consiglio Matteo Renzi ai vendoliani e alle altre opposizioni.
Il meccanismo è molto più facile: la maggioranza spera di accelerare sul testo uscito dalla commissione, le opposizioni fanno di tutto per rallentare e modificare la legge truffa.
In serata Renzi, forse dopo essersi guardato allo specchio, pronuncia la quotidiana frase autobiografica: “C’e’ chi paura di perdere la poltrona”.
Un venditore di pentole bucate come lui che vive di politica da oltre un decennio dove la trova un’occupazione?
Vendola si chiede se “i nuovi padri costituenti sono Berlusconi e Verdini”.
Persino Fitto prende le distanze: “E’ un grande errore evitare di avere un Senato elettivo. Se non è possibile questo, allora meglio l’abolizione del Senato che un Senato al quale si stanno attribuendo poteri che annullano anche il superamento del bicameralismo”.
La battuta migliore è di Civati: “So bene che nel Pd, da parecchio tempo, prima ancora che arrivasse il Veltro, c’è chi preferisce Alfano e addirittura Berlusconi a Vendola come alleato di governo e interlocutore sulle riforme, nonostante il nostro progetto fosse il centrosinistra: mi ricordo che siamo stati eletti con Vendola, non nelle liste con Verdini, o sbaglio?”.
Ultima nota di costume: la destra delle grandi battaglie per la libertà di opinione e dei diritti delle minoranze dov’era? Era alleata con il capetto koreano.
C’e’ rimasto giusto di fare il tifo per Minzolini, è detto tutto.
Cialtroni.
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