IL GRANDE INGANNO DELL’INTERNAZIONALE SOVRANISTA CHE NON RAPPRESENTA IL POPOLO: NON SONO DI DESTRA, SONO REAZIONARI XENOFOBI
NESSUN PROGETTO COMUNE, UNITI SOLO DAL RAZZISMO E DALL’ANTAGONISMO ALLA SINISTRA… ESTREMIZZANO I LORO FANS, LI PORTANO AL LIMITE DELLA GUERRA CIVILE PER POI SCOPRIRE CHE UN PASSO PIU’ IN LA’ LI ASPETTANO I CARABINIERI
L’incontro internazionale in corso a Roma delle sedicenti destre mondiali è un fatto positivo che permette di fare chiarezza: i relatori italiani sono un professore ex socialista, Marco Gervasoni (autore con Simona Colarizi di ottimi libri sul socialismo), e una giornalista ex comunista, Maria Giovanna Maglie.
Non siano stati convocati fior di pensatori conservatori di cui non faccio i nomi per non coinvolgerli in un rassemblement che probabilmente non gradiscono (e infatti non hanno aderito)
Hanno scelto, quindi, di far rappresentare gli italiani da due personaggi assai attivi nella comunicazione quotidiana mostrando ancora una volta come il tema del sovranismo sia l’apparenza piuttosto che la profondità del pensiero.
Non c’è dubbio che questa Internazionale xenofoba veda la competizione tutta italiana fra Giorgia Meloni e Matteo Salvini. I due ormai sono in gara esplicita anche perchè gli elettori hanno dato una spinta alla leader di Fratelli d’Italia e le hanno consegnato il titolo di competitrice del capo leghista.
A favore della Meloni ci sono due fattori.
Il primo è la maggiore freschezza. Rispetto a Salvini, che appare sempre più una minestra riscaldata, una specie di Re Mida alla rovescia per il suo mondo, la Meloni, in politica da tempo immemore e nota sostenitrice di Ruby come nipote di Mubarak, è riuscita a darsi una immagine talmente antica da sembrare nuova.
Meloni infatti gioca al limite della nostalgia per un fascismo da avanspettacolo senza retroterra di approfondimento storico e culturale.
Non ha la nettezza nella chiusura del passato che ebbe Gianfranco Fini, ma accompagna proclami di amore per la democrazia a “sentiment” che galvanizzano l’elettore di destra che da decenni cerca casa.
Il vero inganno del raduno sovranista sta nel fatto che generalmente le Internazionali, pur rispettando le fisionomie nazionali, hanno punti in comune.
Non si capisce che cosa unisca l’Ungheria guidata da Viktor Orban alla Francia che Marion Marèchal—Le Pen vorrebbe guidare.
Il loro sovranismo dovrebbe prevedere un primato della nazione rispetto a una economia globalizzata, ma non c’è un solo atto, dichiarazione, proposta di legge che faccia intendere che abbiano un contenzioso con chi comanda sul mondo. I loro nemici sono i poveri.
Il vero tratto comune è la contrapposizione alla sinistra che viene colta nel difficile passaggio dalla tragedia blairiana all’attuale indefinita collocazione in uno schema riformista annaffiato da sentimenti di sinistra.
Quel che appare certo è che questa Internazionale sovranista non ha parentele con il grande mondo conservatore che ha ispirato autorevoli presidente statunitensi o capi di governo britannici o leader italiani e francesi. Non c’è Alcide De Gasperi, non c’è Charles De Gaulle, c’è la Lepen e ci sono Salvini e Meloni, per l’appunto.
Tuttavia sottovalutare questi tentativi di dare un’anima ai “reazionari” mondiale non vanno sottovalutati perchè attorno a essi si raduna un popolo.
“Un” popolo, non “il” popolo, perchè fra le tante stupidaggini di questi tempi vanno catalogate non solo la fine di destra e sinistra ma anche l’idea che il popolo sia sovranista..
In realtà c’è un altro popolo che talvolta è maggioranza che ha la forza inclusiva che i sovranisti non hanno e che va da destra a sinistra,
il paradosso Salvini sta nell’estremizzare il proprio popolo, portarlo al limite della guerra civile e poi scoprire che un passo più in là arrivano i carabinieri.
(da Lettera43)
Leave a Reply