IL LEADER DEI FORCONI SE NE VA IN JAGUAR ALLA FINE DEL COMIZIO RIVOLTO AL POPOLINO
DANILO GALVANI, L’AGRICOLTORE A CAPO DEL COORDINAMENTO 9 DICEMBRE, DOPO AVER PARLATO A GENOVA, SI ALLONTANA IN FUORISERIE
Finito il comizio in piazza De Ferrari, a Genova, se ne è andato via in Jaguar Danilo Calvani, l’agricoltore leader del Coordinamento 9 Dicembre.
Calvani ha tenuto un comizio davanti al teatro Carlo Felice e al termine, accompagnato da alcuni manifestanti, è salito su una Jaguar di colore scuro.
A un giornalista che gli chiedeva come potesse viaggiare su un’auto così costosa, Calvani ha risposto: “Non è mia”, cosa che si è potuto appurare.
Chi è Calvani.
Danilo Calvani, 51 anni, contadino da Pontinia, in provincia di Latina, è fiero del lavoro fatto. “Tutto è iniziato il 16 marzo scorso – spiega con orgoglio – nella cella frigorifera della mia azienda, tra amici. Lì abbiamo deciso che non si poteva sopportare oltre”.
Il leader del ‘Coordinamento 9 dicembre’ è cresciuto in una famiglia di agricoltori, “che mi ha trasmesso i valori della terra”, nell’agro-pontino bonificato durante il fascismo.
In quelle terre vive con la compagna e quattro figli. “Ho studiato Ragioneria – racconta – ma ho lasciato l’anno prima del diploma e mi sono dedicato a coltivare ortaggi”.
Nel suo passato nessuna tessera di partito nè di sindacato.
“Da giovane – sottolinea – ho votato Dc e Psi, poi mi sono pentito perchè sono finiti tutti in galera. Negli ultimi anni ho votato solo in due occasioni, una volta per Forza Italia e una volta per i Verdi. Nel 2010 ho partecipato all’occupazione dell’Inps a Latina, abbiamo fatto una lista civica, mi sono candidato sindaco ma ho raccolto un pugno di voti. Forse non aveva funzionato lo slogan ‘Non ci votate perchè non siamo corrotti!”.
Dopo un lungo tour per l’Italia, il 6 ottobre scorso, sempre nella cella frigorifera di Pontinia, è nato il Coordinamento 9 dicembre.
“All’inizio – aggiunge – abbiamo messo insieme gruppi che non dialogavano tra loro. Comitati di categorie delusi dai sindacati, di cittadini e di principi. Erano un centinaio, ora aumentano con una tale frequenza che non riesco più a contarli”.
“È una rivoluzione – precisa – che è partita dalle donne, sono state le prime a volerla. Ci vogliono far passare per violenti, estremisti, mafiosi, fascisti. Non è così. E’ il popolo arrabbiato e desolato che è sceso in piazza. Gli estremisti non hanno nulla a che vedere con noi anche se la nostra protesta comprende tutte le idee”.
Il Coordinamento 9 dicembre è al lavoro, “di intesa con le questure”, per organizzare una grande manifestazione la prossima settimana a Roma.
Dopo neanche un’ora di comizio, ha lasciato Genova destinazione Torino, in Jaguar, facendo storcere il naso a qualcuno nella piazza.
(da “Huffingtonpost“)
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