IL PD CAMPANO HA PAURA: “NAPOLI E’ LA CRONACA DI UNA SCONFITTA ANNUNCIATA”
IPOTESI AZZERAMENTO DEI VERTICI REGIONALI
Metà pomeriggio. Capannello di campani in Transatlantico a Montecitorio: “Se continuiamo così, Napoli è la cronaca di una sconfitta annunciata. Dobbiamo fare qualcosa”.
Imbarazzo. Paura. In pochi se la sentono di commentare. In Campania è già terremoto. L’ipotesi di un azzeramento dei vertici del partito è sul tavolo.
Deciderà Matteo Renzi al ritorno da Malta, con più elementi di valutazione sull’inchiesta. Ma a questo punto, il problema non è rinviabile più di tanto: va separato il partito da Vincenzo De Luca.
Finora l’unione aveva il nome di Nello Mastursi, l’ombra del governatore, che ricopriva al tempo stesso l’incarico di capo della segreteria e di vice segretario regionale. Non è un caso che, proprio oggi, viene fatto sapere che ha lasciato anche l’incarico di partito dopo aver mollato quello in Regione.
Separare Pd da De Luca. Perchè tutti hanno visto e ascoltato la conferenza stampa in cui il presidente della Campania si difende dall’accusa di “concussione per induzione”, e c’è un passaggio del discorso che ha fatto arrabbiare, e non poco, buona parte del Pd locale.
Ed è quello in cui il governatore ha detto che da Napoli viene “lanciata la sfida della trasparenza. Noi e il partito in cui milito (Pd ndr) siamo protagonisti di questa sfida e non arretreremo di un passo”.
“Napoli” e “Pd”. Due parole associate e pronunciate da De Luca che hanno fatto saltare sulla sedia chi in queste settimane è in affanno in vista di una campagna elettorale che si prospetta più che difficile.
Soprattutto perchè il partito è in confusione totale. Non c’è un candidato e neanche una data per le primarie, se si faranno. “Dopo quest’uscita di De Luca siamo ancora più penalizzati. Prima ci disconosce, prende le decisioni da solo senza consultarci, e adesso ci tira in ballo”, osserva qualcuno.
Un altro difende il governatore: “Alla fine potrebbe uscirne rafforzato, perchè volevano ricattarlo e lui non ha ceduto”.
Sta di fatto che c’è chi aggiunge: “Facciamo chiarezza e in tempi brevi. Le sentenze non solo si rispettano. Non si condizionano neppure”.
A metà pomeriggio arriva la nota in cui Carmelo, detto “Nello”, Mastursi annuncia che si dimette dall’incarico di responsabile dell’organizzazione del Pd della Campania. È la segreteria regionale del Pd a diffondere la notizia. Mastursi è anche lui indagato dalla procura di Roma.
A questo punto, la deputata del Pd Valeria Valente chiama in causa direttamente il Nazereno: “È evidente che quanto accaduto, indipendentemente dagli esiti, rischia oggi di penalizzare seriamente il Pd, rendendo ancora più difficili le sfide elettorali che sono davanti a noi”.
E poi aggiunge: “Penso che il vero punto politico da sciogliere in Campania, chiami direttamente in causa il Partito democratico. Dobbiamo recuperare un profilo politico serio e autonomo. Un profilo che, purtroppo, il Partito democratico ha offuscato a livello territoriale”.
Nell’attesa che il partito batta un colpo (per adesso ci sono solo dichiarazioni ufficiose), i parlamentari campani e i consiglieri regionali si sono dati appuntamento per venerdì pomeriggio nella sede del Pd di Napoli per provare a serrare le file.
Di un partito, quello campano, estremamente frastagliato.
(da “Huffingtonpost”)
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