“IL PD ROMANO DEVE ESSERE RASO AL SUOLO”: ASSEMBLEA DEM IN PIAZZA
AL LAURENTINO CENTINAIA DI ISCRITTI IN PIAZZA TRA CORI E AMAREZZA… IL COMMISSARIO ORFINI: “A LEZIONE CONTRO IL MALAFFARE”
Nel “mondo reale” il comizio si fa in piedi su una sedia.
Matteo Orfini, il commissario del Pd capitolino nella tempesta di “Mafia capitale”, ha scelto lo slogan e un’assemblea nella periferia profonda del Laurentino per tornare tra la gente e riportare il Pd fuori dalla palude della corruzione.
I militanti arrivano da tutta Roma, sono centinaia.
«Annamo a senti’ cosa ce dicono» è il passaparola e sono talmente tanti che l’assemblea dem deve trasferirsi dalla sala Elsa Morante all’aperto, nel piazzale dove il comitato “no corridoio Roma-Latina” scandisce la sua protesta e un gruppetto grida “Fuori la mafia dallo Stato”, “Vergogna”, “Marino dimettiti”.
Il palco è una sedia dove salire a turno.
«A chi ci dice che la giunta va sciolta, io dico che siamo orgogliosi dell’operato di Marino e Zingaretti», esordisce così Orfini.
Promette la fine definitiva della «guerra per bande per il potere» in cui il Pd romano si era trasformato e annuncia una anagrafe patrimoniale degli eletti così che, quando si vede qualche anomalia, si possa subito chiarire.
E poi invita «chi ha dubbi a parlare, ad andare in Procura» e intanto ringrazia il procuratore Pignatone: «Faremo una Frattocchie dell’anticorruzione, verificheremo tutto con la massima durezza, telefoneremo agli ottomila iscritti ».
«Matte’ fatte aiuta’», gli gridano.
Lui rilancia: «Il Campidoglio non può avere 23 commissioni ne deve avere 8 come la Regione» e Zingaretti, il “governatore” lì accanto, si prende l’applauso.
A margine Orfini confesserà : «Un partito non può funzionare così, va raso al suolo, e ricostruito».
Fabrizio Barca lo aiuterà nella mappatura dei circoli.
La musica è cambiata. I corrotti andranno in galera e restituiranno il maltolto fino all’ultimo centesimo.
Anche se il consiglio dei ministri che varerà le nuove misure è slittato da oggi a domani pomeriggio. Al Laurentino c’è poco da tergiversare.
«È un dramma, una tristezza, un dispiacere…», si sfoga Arnaldo Contartese, militante storico. Ciascuno ha una sua piccola e grande storia da raccontare.
C’è chi giura che in definitiva al Pd qui «gli è andata bene, perchè è come una cosa sprofondata nella cacca ed è rimasto Marino e qualche assessore come un isolotto e da lì bisogna ripartire ».
Marino rivendica: «Qui vogliamo testimoniare che il nostro è un partito unito, perbene, il partito che sta lontano dalla criminalità siamo noi».
Dalla folla dei militanti la battuta: «Si poteva fare di meglio…».
Il sindaco spiega che non si sente affatto commissariato per l’arrivo degli ispettori: «È come quando chiesi di mandare in casa nostra la Guardia di finanza per controllare i libri contabili perchè non si ha nulla da nascondere».
L’epicentro del malaffare è a destra: «Tutto quell’impianto criminale nasce nella destra di Gianni Alemanno ».
Molti parlamentari e politici. Marianna Madia, il ministro della Pubblica amministrazione, tra le prime e denunciare le correnti dem diventate «associazioni a delinquere », indica: «Bisogna fare saltare il tappo dei capibastone. Orfini è partito bene e noi tutti lo controlleremo».
Strada tutta in salita.
Giovanna Casadio
(da “La Repubblica”)
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