IL PIANO DI SAVONA: ARRIVARE A QUOTA 600 CON LO SPREAD PER FARCI CACCIARE DALL’EUROPA
LA CONFIDENZA A TREMONTI HA FONDAMENTO IN UNA STRATEGIA AL MASSACRO CHE VUOLE PORTARE GLI ITALIANI ALLA FAME PER INCOLPARE POI L’EUROPA : E’ IN MASO-NAZIONALISMO DEI SERVI DI MOSCA
Mentre lo spread sfonda quota 200 e l’Economist si preoccupa per i minibot, s’avanza un presunto piano di Paolo Savona per lo spread che ha caratteristiche tutto sommato molto “particolari”: ieri Repubblica ha scritto che l’economista e professore vicino a Salvini avrebbe incontrato Giulio Tremonti qualche giorno fa confidandogli il suo piano: «Portare lo spread italiano a quota 600 in modo che l’Europa capisca che si fa sul serio e si cambiano i vincoli».
Oggi Paolo Savona ha scritto una lettera al Sole 24 Ore, ma per smentire (in realtà confermando) che le sue dimissioni da Euklid siano legate al suo approdo al ministero dell’Economia, mentre Andrea Bassi sul Messaggero riporta la stessa indiscrezione:
Secondo chi al Colle in questi anni ha seguito il ragionamento di Savona, il professore avrebbe in testa un piano preciso: far salire lo spread fino a 700 per costringere l’Europa a far uscire l’Italia dall’euro. La sola nomina di Savona, ragionano, potrebbe costare fino a 200 punti di spread
La vicenda dell’indiscrezione riportata a partire dalla voce dal sen fuggita di Giulio Tremonti e che invece sul Messaggero viene attribuita addirittura a un ragionamento partito dal Quirinale avrebbe una sua logica all’interno di un ragionamento noeuro che ha molti fans (non solo sui social network): in questo modo sarebbe la UE a voler salutare l’Italia, non l’Italia a voler salutare la UE: strategicamente e politicamente la vicenda potrebbe essere “venduta” all’opinione pubblica in un modo differente rispetto a quello, più rischioso, di disegnare un’uscita unilaterale dall’euro.
(da “NextQuotidiano”)
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