IL PIEMONTE TORNA ALLE URNE, ANNULLATE LE REGIONALI 2010: IL CONSIGLIO DI STATO BOCCIA IL RICORSO DI COTA
LA LEGA SI LAMENTA, IN REALTA’ DOVREBBE RINGRAZIARE LA LENTEZZA DELLA GIUSTIZIA ITALIANA: COTA HA GOVERNATO ABUSIVAMENTE QUASI 4 ANNI
Il Piemonte torna alle urne. Il Consiglio di Stato ha respinto l’ultimo ricorso del presidente della Regione Roberto Cota contro la sentenza del Tar che annullava le elezioni del 2010, confermando che quelle consultazioni sono state irregolari per colpa della partecipazione di una lista (Pensionati per Cota) presentata con l’uso di firme false (per questo il leader Michele Giovine è stato già condannato in via definitiva) e sancendo così l’azzeramento dell’assemblea regionale e il ritorno al voto.
L’udienza di fronte al Consiglio di Stato era terminata attorno alle 16.
I giudici, ai quali in prima istanza era stata richiesta la sospensiva della sentenza di primo grado, hanno invece deciso di entrare direttamente nel merito, dicendo a tutti gli effetti se le ultime elezioni regionali del 2010 sono legittime oppure no.
“Il Consiglio di Stato – si legge nel dispositivo finale dell’ordinanza – in sede giurisdizionale (Sezione Quinta), previa riunione degli appelli, respinge le istanze cautelari e mantiene ferma l’esecutività della sentenza appellata. Si riserva di depositare la sentenza di definizione della intera controversia ai sensi dell’art. 60 del codice del processo amministrativo”.
Una decisione che deriva anche dalla constatazione che “i difensori di tutte le parti presenti hanno manifestato il loro auspicio che la sentenza sia resa in tempi rapidi”, “hanno aderito alla possibilità di definire la controversia con una sentenza in forma semplificata” e soprattutto che “la controversia riguarda la materia elettorale, che è disciplinata da speciali procedure acceleratorie, in considerazione della necessità di definire rapidamente quali siano le Autorità titolari di poteri pubblici nell’assetto costituzionale”.
Le reazioni.
L’ex presidente Mercedes Bresso, dalla cui iniziativa è scaturita la controversia che ha portato a questa sentenza, commenta così: “Giustizia è fatta, questa volta definitivamente. Finalmente si mette la parola fine a un governo illegittimo. E’ stata una battaglia lunga e dura, ma sono lieta. Ora i tempi per andare a votare accorpando le regionali con le europee e le amministrative ci sono tutti”.
Il legale di Bresso, Gian Luigi Pellegrino, rincara: “Il Consiglio di Stato ha definitivamente ristabilito la democrazia in Piemonte che era stata incredibilmente ferita ingannando gli elettori con una lista farlocca dove nemmeno i candidati avevano mai accettato di essere candidati a sostegno del centrodestra”.
“Ora – conclude l’avvocato – grazie anche alla doverosa rapidità con cui abbiamo ottenuto di concludere il giudizio innanzi al Consiglio di Stato, in Piemonte si vota subito. E’ una vittoria della democrazia e della caparbietà con cui Mercedes Bresso l’ha perseguita ed è una vittoria dei torinesi e piemontesi che credono nello stato di diritto e che attendevano questa sentenza”.
Opposta la reazione del segretario della Lega, Matteo Salvini, per il quale “la sentenza è una vergogna”.
Anche l’ex sindaco di Torino (e fresco ex presidente della Compagnia di San Paolo), Sergio Chiamparino, candidato in pectore alla Regione per il centrosinistra, interviene sulla sentenza: “Sono contento come cittadino: che vinca il centrodestra o il centrosinistra, tra pochi mesi il Piemonte tornerà ad avere certezze”.
“Ho già detto di essere disponibile a candidarmi – ha aggiunto – e, se il Pd lo deciderà , anche a fare le primarie, a condizione che siano vere”.
Quattro anni di battaglia.
È l’ultima tappa dell’odissea di ricorsi che da quattro anni tengono in bilico la giunta del governatore leghista, Roberto Cota.
E che comunque non gli hanno impedito di governare. Il pronunciamento definitivo mette fine alla querelle e stabilisce, senza ulteriore possibilità di appello, che Cota ha occupato illegittimamente il suo ufficio di presidenza in piazza Castello.
Che cosa succede adesso.
Dopo il clamoroso verdetto del Consiglio di Stato, sembrano non esserci più scuse: la sentenza è definitiva e tocca proprio al presidente Cota darle applicazione convocando nuove elezioni. Se non dovesse farlo tempestivamente, tuttavia, i legali della sua avversaria, Mercedes Bresso, sono già pronti a chiedere che un commissario provveda al suo posto.
Leave a Reply