IL PREFETTO MORCONE: “GLI ABITANTI DI DORO SI VERGOGNINO, VADANO IN UNGHERIA”
MENTRE IL PREFETTO DI FERRARA HA UNA CONCEZIONE ORIGINALE DELLA LEGALITA’: “NON POTEVAMO CERTO MANGANELLARE LE PERSONE”… ALLORA QUANDO TI CHIAMANO PER UNA RAPINA NON MANDARE LE VOLANTI…VIA LIBERA AI DELINQUENTI, COSI’ ORA OGNUNO SA COME REGOLARSI E PROVVEDERA’ DA SOLO A FAR RISPETTARE LA LEGGE DALLA FECCIA RAZZISTA
A Gorino, frazione di Goro in provincia di Ferrara, è andata in onda una delle azioni più miserabili della storia del nostro Paese: poche decine di abitanti hanno bloccato la strada d’ingresso al paesino per impedire l’arrivo di 20 profughi (8 bambini e 12 donne, tra cui una incinta), commettendo una serie di reati per i quali nessuno è stato ancora denunciato, nonostante le prove fotografiche e i video.
Così come è ancora a piede libero chi compie apologia di reato come il segretario della Lega Nord di Ferrara che definisce “cittadini di Gorino i nuovi eroi della Resistenza”
Il prefetto Mario Morcone, intervenuto ai microfoni del Gr1 Rai, non ha risparmiato critiche agli abitanti di Gorino: “E’un amaro ricordo che quei cittadini si porteranno appresso a lungo” ha detto, sottolineando che “gli italiani che rifiutano l’aiuto doveroso a donne e bambini sono ottusi, mi vergogno di averli come connazionali”. Presa di posizione durissima, accompagnata da una provocazione altrettanto forte: “Se non vogliono vivere nello stesso posto dove diamo accoglienza ai profughi — ha aggiunto — andassero a vivere in Ungheria. Noi — ha concluso — staremo meglio senza di loro”.
Il ministro dell’Interno ha parlato di un episodio “che non fa onore al nostro Paese”, aggiungendo: “Quella non è l’Italia”.
Chiacchiere del giorno dopo.
Invece che a Gorino, le 11 profughe sono state sistemate a Comacchio (4), Fiscaglia (4) e Ferrara. La decisione è arrivata dopo una mediazione tra forze dell’ordine e manifestanti e, soprattutto, a seguito dell’intervento del sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani e dei colleghi del territorio.
“Ha prevalso la tranquillità dell’ordine pubblico — ha spiegato il prefetto della città Michele Tortora — Non potevamo certo manganellare le persone”.
Una tesi ridicola di un prefetto che dovrebbe essere destituito immediatamente se non è in grado di garantire il rispetto della legalità .
Basterebbe ricordare, a fronte di blocchi stradali, quante volte alle forze dell’ordine è stato dato l’ordine di caricare per sciogliere l’assembramento.
Ma per il prefetto di Ferrara la legalità è altra cosa, lo Stato non esiste, le sue leggi non vanno applicate. Basta saperlo, in caso di rapina non chiamate la polizia, “non vorrete che arrestino chi commette un reato”?
Fa testo un filmato in cui è mostrato l’incontro tra il maresciallo dei Carabinieri di Ferrara e la teppaglia.
Quando viene annunciata la presenza di una donna incinta, la risposta dei contestatori è: “Non mi frega un cazzo! Se li porti a casa il prefetto le donne incinte”.
Bene, da domani ognuno provvederà da solo a garantire la legalità contro la fogna razzista.
(da agenzie)
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