IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA, HA DECISO DI NON SANZIONARE IL MELONIANO ALBERTO BALBONI CHE, DURANTE LA DISCUSSIONE SUL DL SICUREZZA, HA PROVOCATO IL CENTROSINISTRA, CAUSANDO QUASI UNA RISSA: “PREFERITE STARE DALLA PARTE DELLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA ANZICHÉ DELLA POVERA GENTE”
ALBONI IRONIZZA: “LA RUSSA MI HA DATO L’AMNISTIA. SIAMO AMICI DA UNA VITA, ANCHE SE IO NON HO MAI AVUTO BUSTI IN CASA”… E FA LA VITTIMA: “SE NON C’ERANO I COMMESSI MI MENAVANO, CALENDA ERA SCATENATO”
Il giorno dopo l’Ok Corral al Senato sul decreto sicurezza, Alberto Balboni (FdI), 65 anni, sta partecipando a Bologna a un convegno contro il bullismo. L’ironia del caso: «Se non c’erano i commessi quelli mercoledì mi menavano, soprattutto Calenda era scatenato, anche se lui è del Terzo Polo…», racconta il senatore di Ferrara, che a Palazzo Madama presiede la commissione Affari costituzionali.
«Quelli della sinistra», Pd-M5S-Avs-Iv, ieri hanno scritto al presidente del Senato, Ignazio La Russa, chiedendogli di sanzionare Balboni per le frasi «offensive» in Aula. «Ma La Russa mi ha dato l’amnistia — scherza Balboni —. Siamo amici da una vita, anche se io non ho mai avuto busti in casa…».
Frasi forti, quelle pronunciate da Balboni: «Per chi propugna la “dottrina Salis” e porta in Parlamento chi predica le occupazioni abusive, capisco che preferiate stare dalla parte della criminalità organizzata anziché della povera gente…». E ancora: «Mentre voi andavate a trovare i terroristi e i mafiosi in carcere…», riferendosi alla visita nel 2023 di una delegazione del Pd all’anarchico Cospito,
al 41 bis.
«Ma la mia era un’iperbole — si schermisce Balboni —. Come quando loro accusano Meloni di essere complice di genocidio. Già in Aula, comunque, alla fine avevo detto: “Se qualcuno si è offeso chiedo scusa”». Il presidente La Russa ieri salomonicamente non ha sanzionato neppure i senatori del centrosinistra che, in stile Gandhi, si erano seduti al centro dell’emiciclo.
Fine? Macché. Avs ora sta pensando di querelare Balboni malgrado l’immunità e il Pd con il capogruppo Francesco Boccia medita di disarcionarlo dalla presidenza di commissione:
(da agenzie)
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