IL RAS DI FRATELLI D’ITALIA IN VENETO CANDIDA IL GENERO: PIU’ CHE DIO E PATRIA CONTA LA FAMIGLIA
SERGIO BERLATO GIRA AL CONGIUNTO I VOTI DEI CACCIATORI: “AVENDO SPOSATO MIA FIGLIA, E’ ANCORA PIU’ AFFIDABILE”… BERLATO COME EUROPARLAMENTARE AVEVA GIA’ FATTO ASSUMERE COME ASSISTENTE SIA LA MOGLIE CHE IL GENERO
Mentre un sindaco ed ex candidato di Fratelli d’Italia viene indagato per il centro migranti e per le strane assunzioni effettuate, Sergio Berlato, europarlamentare, ieri ha candidato il genero al consiglio regionale del Veneto:
Dio, Patria e famiglia. Anzi, quando si parla dell’eurodeputato Sergio Berlato, plenipotenziario di Fratelli d’Italia in Veneto, nonchè da anni riferimento delle migliaia di cacciatori della zona (è presidente della Confederazione delle associazioni venatorie italiane), bisognerebbe precisare: soprattutto famiglia.
Nel 2017 si seppe che aveva fatto assumere dal Parlamento europeo, per poi assegnarli al suo staff come local assistant, sia la moglie Nicoletta Brigato, sia il genero, Vincenzo Forte. Stipendio: 2.700 euro lordi per dodici mensilità (tutto secondo il protocollo di Bruxelles, sia chiaro).
Oggi, invece, eccolo muoversi di nuovo a fianco dello stesso genero, candidato di FdI alle prossime regionali.
Per sostenerlo, e garantirgli un bel pacchetto di voti, Berlato nei giorni scorsi ha inviato una lettera ai 7mila cacciatori vicentini della sua associazione: «Vincenzo Forte – ha scritto – oltre che essere un nostro iscritto ed un dirigente di partito è anche marito di mia figlia Sara, la qual cosa lo rende ancora più affidabile rispetto ad altri possibili candidati». Irrituale?
«Assolutamente no – dice lui –. sappiamo come va in politica. Io di Vincenzo, che ha sposato mia figlia 13 anni fa, invece conosco anche il numero di scarpe»
(da agenzie)
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