“IL REDDITO DI CITTADINANZA RENDE PIU’ POVERI”
A YUMUS, ECONOMISTA BENGALESE DI 77 ANNI CHE HA INVENTATO IL MICROCREDITO MODERNO, L’IDEA NON PIACE
Muhammad Yunus, economista e banchiere bengalese di 77 anni, è l’uomo che ha inventato il microcredito moderno.
Si tratta di un sistema di piccoli prestiti che consentono di sostenere imprenditori esclusi dai circuiti bancari tradizionali perchè ritenuti troppo poveri.
In un’intervista rilasciata a Francesca Sforza sulla Stampa Yunus critica il reddito di cittadinanza immaginato da Beppe Grillo come soluzione al problema della povertà :
Qual è secondo lei la lezione che in questo momento può venire dall’Asia all’Europa?
«L’Asia avrebbe bisogno di molte cose che in Europa ci sono e ci sono da tanto tempo, ma trovo che da voi ci sia un pensiero unico che limita gli slanci. Mi spiego meglio: le società europee sono ossessionate dal lavoro, tutti devono trovare un lavoro, nessuno deve rimanere senza lavoro, le istituzioni si devono preoccupare che i cittadini lavorino…
Invece in Asia la famiglia è il luogo più importante e non c’è questo pensiero fisso del lavoro: esiste una sorta di mercato informale, in cui gli uomini esercitano loro stessi come persone. Penso che la lezione positiva che viene dall’Asia sia quella di ridisegnare il sistema finanziario attuale, privilegiando la dignità delle persone e il valore del loro tempo».
Cosa pensa dell’idea di un reddito di cittadinanza? Può essere una soluzione al problema della povertà ?
«No, per niente, non è utile a chi è povero e a nessun altro, è una tipica idea di assistenzialismo occidentale, che considera l’uomo una creatura artificiale da nutrire in laboratorio, con lo Stato e le istituzioni incaricate di procurare il nutrimento. Ma questa è la negazione dell’essere umano, della sua funzionalità , della vitalità , del potere creativo. L’uomo è chiamato a esplorare, a cercare opportunità , sono queste che vanno create, non i salari sganciati dalla produzione, che per definizione fanno dell’uomo un essere improduttivo, un povero vero».
(da “Huffingtonpost”)
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