IL REGALINO
A CERTI LIVELLI I REGALI SI CHIAMANO FAVORI
In un mondo con tutti i fondamentali della democrazia al loro posto, la notizia che l’emiro del Qatar si accinge a regalare un jet da centinaia di milioni di dollari al presidente degli Stati Uniti affinché ne faccia il nuovo Air Force One sarebbe allucinante, oltre che imbarazzante.
A certi livelli i regali si chiamano favori. Da restituire sotto forma di trattamenti
privilegiati. Un presidente omaggiato è un presidente condizionato. Con quale serenità potrà mai giudicare un dossier riguardante il Paese che gli ha confezionato un dono simile?
Esiste l’ingratitudine, certo, ma si esercita ai danni di chi non serve più, mentre un emiro servirà sempre moltissimo. Non è tutto: in un mondo con tutti i fondamentali della democrazia eccetera eccetera, sarebbe impensabile che il capo della Casa Bianca annunciasse orgogliosamente che al termine del mandato presidenziale l’aereo diventerà di sua proprietà, con una confusione tra patrimonio pubblico e privato che è tipica delle monarchie assolute e dei regimi personali, aggravata dal fatto che il velivolo qatarino, per assurgere al ruolo di Air Force One, necessita di una serie di costosi aggiustamenti che saranno finanziati dai cittadini americani.
Se un regalino del genere avesse avuto per destinatario un qualunque presidente democratico o repubblicano del passato, sarebbe scoppiato il finimondo. Trattandosi di Trump, invece, non succederà niente e anche solo parlarne passerà per accanimento nei suoi confronti.
(da corriere.it)
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